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Vecchio 05-02-2007, 00.44.55   #19
Uno
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Proviamo uno sforzo di immaginazione:
Immaginiamo un binario che gira in tondo come i trenini giocattolo dei bambini e una galleria che incenerisce e fonde ricreando su nuovi stampi.
Sul trenino ci siamo noi dentro dei palloncini di adeguata misura incollati al vagone, attraverso una cannuccia possiamo inspirare aria che possiamo espirare all'interno del palloncino o ancora fuori, la cannuccia non può essere chiusa, se non ad una certa pressione tramite valvola.
Ci siamo?
Ogni volta che aspiriamo aria se decidiamo di soffiarla dentro gonfiamo il palloncino, se la soffiamo fuori (cioè la usiamo nel mondo) il palloncino non si gonfia ma dato che la cannuccia è sempre aperta tra una boccata e l'altra il palloncino si sgonfia potrebbe quasi soffocarci se arriviamo al minimo (ed quello che succede a chi rivolge troppo e solo fuori l'attenzione) o a non riuscire più a prendere in bocca la cannuccia.
Se invece continuiamo a prendere aria da fuori ed immetterla dentro arriviamo ad un punto in cui la valvola si chiude... e con l'ultima aria che abbiamo nei polmoni possiamo far scoppiare il palloncino prima di finire sotto la galleria.

Si capiscono le sostituzioni no?
la ferrovia è la vita
la galleria è la morte
l'aria e la cannuccia sono le vie e le energie...
il palloncino è il non essere liberi, e scoppiarlo è diventare liberi, liberati (e c'è un perchè a questa forma passiva... senza l'aria....)
se che sia via umida o secca ci fermiamo sempre a mezza via, quel tanto che non scoppia e quel tanto che non soffochiamo... rimaniamo dentro il palloncino.

Spero che sia chiaro, modestamente come metafora prende molte cose interessanti oltre quelle che ho scritto.
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