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Vecchio 10-09-2007, 23.02.43   #14
Ray
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Bene bene bene, sono uscite parecchie cose interessanti. Rispondo ad uno alla volta che, come stiamo iniziando a vedere, è l'unico modo possibile di procedere.

Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Paragonerei il numero ad un alfabeto.. le lettere messe una vicino all'altra ci permettono di comunicare, e lo stesso vale per i numeri, è una forma di comunicazione..
Su questa cosa mi soffermo. Qui c'è uno degli scogli iniziali sui quali ci si dovrebbe soffermare in prima elementare... è poi difficile solvere questioni cristallizzate male. Ovvio che non mi riferisco a te, continuo ad avercela con la scuola odierna. Ma adesso iniziate a vedere cosa intendevo per "concetto difficile" e "banalità per nulla banali date per scontate". Se non capiamo bene queste cose non ha senso andare avanti, se le capiamo invece tutto fluirà con estrema morbidezza.

Nell'alfabeto tutte le lettere hanno lo stesso valore, ovvero ognuna è riferita ad un suono. Anche se volendo si potrebbe fare una gerarchia, ognuna esiste di per se. La F non necessita della A e della B per esistere.
Per i numeri non è affatto così. Le notazioni che siamo abituati ad usare, ovvero le cifre usuali come 2, 3 ecc. rappresentano diverse ripetizioni dell'1. Ma invece del segno 2 o 3 potremmo usare qualsiasi disegno con lo stesso significato o, come facevano i romani (sui numeri romani torniamo) indicare II e III o potremmo inventarcene altri.
Il fatto è che, qualunque notazione volessimo usare, avremmo bisogno di basarci sulla nozione di unità. Sul concetto di numero 1. Il punto è che non esistono i numeri, esiste solo il numero uno (con qualunque segno vorremmo esprimerlo).

In quelli che noi chiamiamo numeri esiste una gerarchia precisa. L'uno determina tutto e gli altri sono sue conseguenze che potrebbero benissimo non esserci... potremmo scrivere qualsiasi cifra con file di uni più o meno lunghe. Stessa cosa per il pensiero... possiamo immaginare qualsiasi numero, ma se non abbiamo l'immagine di "uno" anche le altre spariscono.

Mi rendo conto che quanto sto dicendo è assai inusuale e faccio fatica a trovare modi diversi di esprimere (continuerò a sforzarmi), purtroppo ciò è dovuto alle false idee che ci viene permesso di cristallizzare in tenera età... come l'idea che tutti i numeri valgano lo stesso dal punto di vista qualitativo... che sia 2 o 3 concettualmente poco importa è vero, ma l'uno è tutta un'altra storia. Vi prego di pensarci, di far rimbalzare in voi questa idea, magari mi aiutate a dirla. Il fatto che vi abbia proposto una piccola meditazione non è un caso... si tratta di uno dei concetti più difficili, richiede intuizione... e la comprensione profonda di quel che dico (che esiste solo l'uno) è un piccolo satori.

Vabbeh, ci torneremo, passo avanti.
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