Per me è scritto attorno al 1968... e non mi stupirei fosse il testo di una canzone, magari tradotto dall'inglese...
Guarda la coincidenza, proprio questi giorni sto leggendo "Due di due" di De Carlo... è ambientato in quelli anni lì e dà del '68 la stessa visione critica e disincantata del passo citato da Laocoonte: il rischio di ogni movimento rivoluzionario, in quanto si oppone ad una certa identità sociale, è quello di strutturarsi esso stesso come identità sociale massificante e autoritaria... rivoluzione francese, rivoluzione d'ottobre, "rivoluzioni" nazi-fasciste... alla fine si cade sempre lì. Nel '68 i gruppetti neo-stalinisti o maoisti leggevano gli stessi libri, citavano gli stessi passi, dicevano tutti le stesse cose e non andavano tanto per il sottile con chi non la pensava come loro... anarchici o fascisti che fossero: li menavano punto e basta!