Discussione: I corpi sottili
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Vecchio 12-04-2009, 16.36.15   #21
jezebelius
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Originalmente inviato da Era Visualizza messaggio
Non che ho capito il resto...ma chiedo se...come dice Red..tutti questi corpi andranno a costituire l' anima anche i corpi si dovranno costruire o alimentare o far crescere per "riunirli" in un' anima..e il materiale a nostra disposizione andrà "usato per la costruzione" in un certo ordine o no?
nel senso se il corpo più grossolano è quello fisico e di questo ne siamo coscienti perchè lo possiamo toccare..pesare ecc ecc...dovremo pur avere un qualcosa di meno grossolano (anche se di poco al corpo) per costruire il corpo successivo anche se poi successivo non è perchè si conpenetra agli altri..
Tornando all' alchimia che scompone per ricomporre..non posso certo scomporre il corpo fisico ma...ci penso va
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
In altre parole, questo significa che il corpo fisico è importante quanto gli altri, e che il primo lavoro che bisogna fare (a dispetto di quanto si sente dire in giro) è proprio su di esso.. e per corretta quantità di materia fisica si intende anche equilibrio tra corpo mente e cuore? La giusta quantità di materia credo dovrebbe essere data dall'equilibrio complessivo, perchè altrimenti o ce n'è troppa o troppo poca..

Un'altra cosa che sarebbe importante da capire.. come si è detto altrove che le varie Opere alchemiche non sono suddivise in maniera netta, ma anch'esse si compenetrano.. quindi nel momento in cui si Lavora sul nero, ci possono essere barlumi di altre Opere.. e questo vale lo stesso per i Corpi? se lavoro sul fisico, posso lavorare contemporaneamente (in parte) anche sugli altri (per svilupparli in questo caso)?



aspetto, nessun problema, grazie

Come sempre ci provo, aspettando comunque correzioni.

Direi che sappiamo che c'è un fisico, una materia grossolana, semplicemente perchè lo vediamo, non perchè ne siamo coscienti.
In genere insomma siamo abituati a far collimare la visione con l'esistenza - nel senso che quella cosa c'è, è visibile quindi esiste - mentre invece dovremmo basarci sul fatto che di una cosa si deve everne coscienza.
Da questo punto di vista probabilmente chi sa, chi è consapèvole che il suo corpo è " proprio suo"?

A questo punto, quindi, il Lavoro forse inizia proprio da quella materia di cui pensiamo di essere coscienti e che, crediamo per questo, di essere nostra e a tratti di possedere ( di solito si dice " il mio corpo " ).
Cosa che non mi pare sia tanto scontata, solo perchè " ci viviamo"!

Bene, da quel che ho capito, nella presunzione che quel che ho detto corrisponda a verità, è certo che il fisico - tutto ciò che nel fisico facciamo o vediamo, cercando di equilibrare ciò che si possiede - è la prima parte da affrontare ed affondare, affinchè si possa mettere ordine al caos che, appunto nel fisico e non soltanto li, esiste.

Un rimettere al proprio posto, un riallineare ciò che è mischiato nel fisico, potrebbe, allo stesso modo, definire il lavoro che si fa, in maniera graduale al tempo stesso anche simultanea a mio modo di vedere, pure in altri settori ove astrattamente possiamo posizionare quella parte meno grossolana che teoricamente dovrebbe individuare altri corpi.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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