Discussione: Sensi di colpa
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Vecchio 19-09-2008, 23.31.34   #54
dafne
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Non ci hai capito molto Jez
Non ho scritto che il senso di colpa deve essere tranciato per poterlo accogliere, ho scritto che tranciamo l'esperienza perchè è troppo grande (o la nostra coscienza troppo ristretta per quell'esperienza) e non riusciamo ad accoglierla tutta, come se mangiassimo troppo per ingordizia e poi la nausea ci portasse a vomitare. La differenza tra il mangiare è l'esperire è che mentre ciò che vomitiamo è eliminato e basta, con quello che non riusciamo ad accogliere/assorbire dell'esperienza abbiamo un conto in sospeso, questo surplus continua a colpirci (senso di colpa) per cercare di entrare ed essere integrato ma noi di questo fatto percepiamo solo ll male come sensazione, il male di una cosa non accettata.
Per questo quindi è importante la ricapitolazione?
Il tornare a quell'esperienza troppo grande che abbiamo tranciato e cercare, piano piano, di assorbirla tutta?
Potrebbe essere quindi che la difficoltà del ricapitolare sia quel malessere che descrivi sopra che stà "solo" ad indicare che c'è qualcosa da aggiustare ma che noi percepiamo solo come male fine a se stesso?

Quindi anche quello che dice Ray, e cioè che quando viviamo i sensi di colpa siamo nel passato, è legato a questo?

Possiamo dire capo che un'esperienza nuova ci colpisce ma per vari motivi non siamo pronti a viverla, ad accettarla e quindi reragiamo con un taglio, una chiusura.
Da quel momento in poi, anche per il discorso che riviviamo sempre la prima esperienza fatta in quelle successive anche senz'accorgercene, appena percepiamo un'esperienza simile parte il malessere per quella parte non inglobata che ci pesa addosso da fuori e ci si chiude vivendo il senso di colpa invece che sercare di esperire davvero...ci stà?

Però ho difficoltà ad applicarlo su un fatto oggettivo.
Quando qualcuno mi chiede un favore, di qualsiasi genere, io mi sento obbligata a dire di si, il no mi genera all'istante sensi di colpa.
Poniamo che io riesca a risalire al fatto che dicevo no alla mamma quando mi chiedeva di fare qualcosa in casa. Il suo atteggiamento offeso e di rabbia per i no ricevuti dovrebbe essere il motivo del mio senso di colpa. Però dovrei poter risalire al primo no per comprendere l'esperienza troppo grande che ho tagliato giusto?
Oppure cercare di ricordare l'insieme di sensazioni è bastante? Basta magari a capire che il senso di colpa viene non dalla reazione della mamma ma dalla percezione avuta del mio gelido egoismo... In questo ipotetico esempio sono ancora in chiusura vero? Non lascio a me stessa di "smollarmi" al punto di lasciar entrare tutto, tutto quanto legato a quei no e poi passare il tutto al vaglio..

Il senso di nausea fà portare le mani sullo stomaco, ci fà portare calore, alle volte si beve qualcosa di caldo, qualcuno usa la boulle..insomma sempre di calore si tratta. Calore contro l'irrigidimento la chiusura, la contrazione.
Nel senso di colpa che calore possiamo cercare e per metterlo dove?
Una specie di TA per l'anima.

vabbè straparlo
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