Discussione: Essere e Non-Essere
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Vecchio 16-01-2006, 00.27.54   #8
jezebelius
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In relazione all'aspetto microcosmico volevo porre l'attenzione su Essere/ Non Essere per centrare una cosa.
Mi pare di capire che l'Essere e il Non Essere sono intercambiabili in maniera molto semplice ma da considerarsi opposte categorie (categorie..... ) in un dato momento.
In altri termini è naturale Essere e nel contempo Non Essere - se si E' il tutto viene posto al di sopra del Non Essere - vale a dire essere ciò che E' Essenza rispetto a ciò che non si avvicina ad Essa, e viceversa.
Credo di aver capito, forse mi sbaglio o forse è l'unica cosa che mi sembra aver capito, che L'Essenza in questo caso è ciò che è posto al di sotto della crosta, della superficie, mentre il Non Essere è la mancanza dell'Essenza stessa ( o quanto meno la mancanza di coscienza del Contenuto che è posto all'interno della superficie ) che invece assume i connotati, nella specifica percezione - errata rispetto all'Essere - del voler"essere qualcosa.
In altre parole è un mostrare, a se stessi e agli altri, di possedere una visione che risponde ai canoni materialistici, in maniera falsa ma al contempo certa, poichè è ciò che serve alla nostra mente per poter riempire il Vuoto o il Nulla giacchè tale Nulla viene percepito, paradossalmente, come paura che puo, ai fini della " materializzazione " di se, inficiare la nostra percezione ed a volte, probabilmente, anche la nostra struttura celebrale.
La visione che deriva dallo strutturare in/su ombre - e quindi sulla Non Essenza - rispetto a quanto detto, risulta pertanto falsata.
Il volere ottenere qualcosa ( o il voler "essere qualcosa" ) alla fine è la rappresentazione di desideri fittizi, sui quali poggia il punto di riferimento che utiliziamo per specchiarci nell'ambiente circostante.
In altri termini poggiando sulla Non Essenza, quale punto di riferimento, assumendo di conseguenza una percezione errata e specchiandoci in essa, sarà conseguenzialmente errata anche ciò che in noi, e fuori di noi, è presente;all'opposto, il non avere più la Non Essenza come punto di vista, ci da la certezza di passare all' Essere anche se non si è presa coscienza di Questo Contenuto oppure la relativa consapevolezza è conseguenziale alla destrutturazione della Non Essenza?
Anche se non ci troviamo nel Vuoto più completo, la mancanza di ciò che prima era solida base, viene vissuta dalla mente come baratro nel quale non bisogna cadere.
In sintesi,come se si stesse camminando su un ponte che collega due estremità.
Si è certi della materia che ovviamente ci permette di vedere dove mettiamo i piedi nel cammino.
Ora se tale ponte non foss'altro che la rappresentazione della mia mente, riuscirei comunque a camminare, poichè certo della non esistenza del collegamento ma non della pre-esistenza di ciò che è l'Essenza del collegamento stesso, oppure cadrei nel fosso che mi si apre davanti?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”

Ultima modifica di jezebelius : 16-01-2006 alle ore 00.33.00.
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