Discussione: Abisso
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Vecchio 25-08-2006, 13.11.22   #28
Uno
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Copio parte di un post messo da un'altra parte adesso, così porto avanti questo discorso, una parte è un pò ripetuta ma la lascio

L'abisso ha una valenza negativa, ma non nel senso che siamo abituati a dare a questa parola, negativo come nel senso più materiale può essere la valenza di un atomo, cioè che attira, risucchia, il suo scopo è attirare quanto più possibile, da una certa angolazione, da una certa visuale tutta la manifestazione è un abisso... senza la caduta nella materia non vi sarebbe vita, se questa non ci attirasse saremmo perfetti ma amorfi, l'abisso di cui parlo non è una prerogativa della morte (anche se vi è in relazione) è una qualità della vita, è un nostro lato sempre presente e che non possiamo conoscere mai completamente, ne possiamo avere fugaci visioni (esattamente come dell'altro lato) ma possiamo sapere come agire in esse e con esse e non reagire.
L'abisso ha una valenza negativa come può esserlo una de-pressione sia che usiamo questa parola nel senso pneuma-tico che nel senso psicologico, io dico sempre di studiare tutte le sfaccettature delle parole non per acquisire una cultura nozionistica fine a se stesse ma perchè le parole anche nei neologismi moderni e traggono forza e simbolo da quelle originarie perse nella notte dei tempi che erano interfacce della realtà a tutti i livelli.
L'azione dell'Abisso è di attuare dinamiche per attirarci, de-pressurizzarci, dis-solverci, riportarci ad uno stato primitivo semplice destrutturato, guardando così le cose ha delle funzioni utili qualora ci ponga nella situazione di farci lasciare orpelli inutili, di eliminare cristallizzazioni errate e costruite senza il nostro attivo opera-re, invece è deleteria se ci lasciamo trasportare senza avere coscienza di cosa sta succedendo, anche se ci arriviamo nella sopradetta via naturale, pur non avendo razionalmente idea di quello che sta succedendo (vale il link di Yam, solo che la storia è già troppo avanti, io sto parlando di qualcosa che avviene prima, sto parlando di ciò che con mille scusanti diverse si vorrebbe saltare illudendosi di arrivare direttamente ad esperienze come quella della Roberts) lo Spirito ha comunque percorso ogni possibile variabile delle sue infinite possibilità e quindi comunque avremo coscienza del baratro anche se non lo sappiamo definire.
Questa struttura (perchè anche così si può definire) dell'Abisso non ha inteligenza, personalità e attua il tutto meccanicamente, prendendo comunque vita da noi tutti, è però un meccanicamente talmente complesso che la nostra ragione non può prevedere le mosse, per questo abbiamo bisogno di un integrazione tra ragione e passione, la passione toglie alla ragione il voler sempre arrivare meccanicamente dove questo non è possibile per i motivi sopra detti, ma la ragione aiuta la passione a non diventare cieca fondamentalista. Agisce nel singolo, nel gruppo, nel pianeta... e oltre, il subconscio collettivo teorizzato da Jung è un aspetto di questo abisso che tento di descrivere.
Faccio un paio di esempi prima di riprendere il discorso
passo davanti ad un negozio e vedo degli oggetti, mi viene voglia di rubarli, questa è un'azione dell'abisso, una sua manifestazione, non sto parlando di peccati o di morale... o meglio anche ma voglio provare ad esplorare cosa significa il tutto... c'è un mio desiderio nel possedere quell'oggetto, una parte di me va verso quell'oggetto... mi sciolgo verso quell'oggetto... facendo un torto al negoziante (se lo rubassi) sciolgo anche il legame che dovrebbe esserci tra lui e me... mi rendo conto che questo passaggio è ostico, ma se vi sforzate un centesimo di quello che sto provando a fare io capirete cosa intendo, è sempre parte dell'azione di solvimento, di risucchio opposto (nel mondo creato) all'unità e all'integrazione, questi sotto sotto sono i peccati in tutte le loro varianti, queste sono le tentazioni dei demoni, sono i mostri da trovare nell'Opera al nero, non è detto che debbano per tutti prendere forme orribili anche se il disgusto di vedersi come realmente si è prende a tutti quelli che decidano di arrivarci.
Conta il background culturale e sociale della persona, un bigotto che vi arrivasse potrebbe vedere materializzato il diavolo in persona, un ingegnere potrebbe vedere che con i soldi "guadagnati" risparmiando su un fabbricato ha ucciso delle persone o anche solo le fa vivere in condizioni miserabili, un medico potrebbe accorgersi che quando cerca di aiutare qualcuno a guarire lo fa per sentirti potente e per questo è disposto a tortuare il paziente pur di dimostrare a se stesso e a chi lo circonda che è bravo etc etc sono solo esempi.... in sostanza sono prese di coscienza di quello che facciamo per essere divisi in noi e divisi dagli altri.
E questo non finisce con la presa di coscienza, l'Abisso.... l'Inferno è sempre li... è sempre qui... è la vita... che sempre ci mette alla prova... e solo prendendola con la dovuta gioiosa serietà possiamo essere sempre pronti di fronte all'imprevedibile.
Questo detto con molta semplicità, qualcuno lo scambierà per "è una ca...ta.. servivano tante parole? Va da se no?" Si e no... va da se, ma noi non siamo pronti, non siamo pronti neanche a vedere il nostro buio... ma siamo convinti di aver visto la luce...



Edit: A volte capita anche a me di fare le cose di corsa , la parte in corsivo e blu era riferita all'altro forum e qui non si capisce, il link era http://www.riflessioni.it/testi/bernadette_roberts.htm
Uno non č connesso