Discussione: Fola bibliotopica 03
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Vecchio 14-03-2007, 00.19.58   #2
BiblioTopo
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C'erano ste due sorelle. Manco a dirlo erano principesse e si chiamavano una Alba e l'altra Vespertina (notare i nomi, odorano un che di simbolico – n.d.BT). Erano entrambe molto belle stando agli standard umani, purtuttavia Alba era un pochettino più avvenente di Vespertina e questo faceva si che il loro padre sua maestà la preferisse.
Il carattere però non corrispondeva all'aspetto e, mentre Vespertina era amabile e gioviale ed educata, Alba era invece fastidiosa, scorbutica e maldicente.
Quando furono in età maritabile il re iniziò ad indire dei balli per farle conoscere dai principi di altri paesi. Ma purnonostante la maggiore avvenenza con Alba ballavano una sola volta e finivano tutti a corteggiare Vespertina (importante risvolto psicologico nei rapporti tra giovani uomini e giovani donne – n.d.BT).
L'andazzo faceva incavolicchiare il re, che pian piano bollì sempre più. Quando fu cotto prese la decisione di liberarsi della figlia d'intralcio.

Durante uno di questi balli la chiamò e le disse che doveva andare a trovare sua madrina la fata. Alle di lei rimostranze su quisquilie come la stanchezza, il fatto che fosse notte e che avrebbe avuto paura da sola nel bosco, il re padre sbrigativamente le assegnò un paniere per il viaggio e uno scudiero per scorta. Partirono. Quando lei fu stanca si fermarono e lei si mise a dormire. Lo scudiero se la svignò, ubbidendo all'ordine di fare in modo che la principessa si perdesse nella foresta.


Al risveglio Vespertina si trovò da sola e ne fu stupefatta. Ella infatti mai e poi mai si sarebbe immaginata l'abbandono volontario. Gridò per chiamare la sua guida, con la scarsità di risultati che si può immaginare. Dopo un po' decise di ritrovare la via di casa ma, giunta sera, era ancora nella foresta. Smangiucchiò qualcosetta e si arrampicò su un albero per vedere se vedeva qualche luce. Nix, nada, nothing. Così passò la notte sull'albero per paura delle bestie. Senso di disagio.
Secondo giorno repete. Niente strada trovata, altro albero, niente luci, altra notte sul ramo. Angoscia che butta in disperazione.
Terzo giorno tah dah (ahò ma nelle fole sempre al terzo tentativo succedono le cose, mah... n.d.BT), sempre niente strada, sempre altro albero però luci di tutti i colori in lontananza.

Vespertina tutta risperanzosita si dirige verso le luci e dopo un po' arriva ad un bellissimo castello tutto di cristallo. Bussa e niente. Ribussa e riniente. A tribussa e le aprono 12 lis-aganis, che sono degli omini (e donnine) alti come topi (ah si!sisisisisisi! n.d.BT).
Vespertina chiese asilo. Sei lis-aganis sollevarono il saliscendi e sei tirarono la porta per aprirla. La fecero entrare e la accompagnarono dalla loro padrona perchè lei chieda il permesso di restare. La padrona si rivelò essere una grande gatta bianca. La gatta concesse ma pose come condizioni che lei più non partisse e che mai disubbidisse. Vespertina accettò.
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