Ho avuto un flash oggi pensando alla parte finale di questo sogno.
Mi si presentava davanti sempre la stessa immagine., lui inginocchiato e legato a una caviglia a terra, io con la spada e il testimone che si frappone fra noi.
Sono certa che non posso essere io a recidere la corda, gli dò la sua spada deve essere usata da lui.
Nel sogno quel ragazzo che si mette in mezzo e che non si fida delle mie buoni intenzioni, dei miei sentimenti sò essere quello che nella grotta del passato avevo abbandonato come mio figlio.
Gli parlo come se volessi fargli sentire che voglio rimediare e pur se stupito lui solleva il velo dalla spada e il mio amato taglia la corda. Tra l'altro ricordo precisamente di aver notato di averla piantata a terra alla distanza esatta del suo braccio, un cm indietro verso di me e non l'avrebbe presa.
Mentre valutavo la possibilità che il recupero degli oggetti non fosse destinato al recupero del suo cuore, intelletto, onore ma piuttosto delle mie tre cose ho pensato che forse recupero un certo equilibrio. I tre oggetti devono essere consegnati in un solo gesto, devono essere uniti. Di fronte alla mia conquista però trovo un ostacolo, il testimone, e mi ricordo delle parole del sacerdote, l'amore rende liberi, non accetta imposizioni.
Mi devo fermare, non posso farlo scegliere fra il suo amico e me. Pianto la spada per terra, mi radico? e dò attenzione al ragazzo dicendogli che stava difendendo il suo proprio cuore per un dolore passato e non quello del mio amato, suo amico.
Sono arrivata a pensare che trattandosi di bambini quel testimone potesse rappresentrare mio figlio maggiore, quello che sempre si sente abbandonato anche se non lo è. Di fatto non accetterebbe mai un mio legame con un uomo e l'unico modo che ho per farglielo accettare è fargli sentire che lo amo e che non lo abbandonerò di nuovo.
E' lui stesso che toglie il velo, anche perchè, teoricamente, quello a terra è stato il suo originario padre...ma bon, mi spoingo troppo sù sul banano così
