Discussione: Il mondo che verrà
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Vecchio 05-10-2008, 18.48.00   #6
Astral
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Il futuro ha troppe variabili per essere calcolato (a meno che non è un veggente) ed io ribadisco comunque sempre la teoria del pessimismo riflesso.
Questo mica per attaccare Gray o chiunque altro, ma si evince dal topic che lui stesso lo scrive, e quello che io ho notato.
Dato che siamo nella Gogna, ha sicuramente fatto bene a scriverlo, e sicuramente avrei fatto lo stesso.

Chi percorre un sentiero spirituale indubbiamente non è arrivato, ma probabilmente a mio avviso se ogni cosa lo turba, dovrebbe riflettere su "quanto ha camminato".
Credo che il malumore possa essere frutto di riflessione, come invece possa trasformarsi ancora di più in rassegnazione Era.
Per questo dico che veramente pochi hanno il dono della fede e della devozione, ed in questo ammiro molti gruppi cattolici.
Almeno ho visto su di me, che certi pensieri e preoccupazioni anche se normali, sono veramente poco costruttivi per noi stessi, e influiscono sotto sotto.
Mi viene in mente il proverbo della bibbia: Se ti abbatti nel momento della difficoltà ben poca è la tua forza.


Allora che fare, fare finta di nulla? Certo che no, ma semplicemente chiedersi:

1)puoi fare qualcosa? Allora fallo.

2)Non puoi fare nulla? allora manco preoccuparsi, le cose stanno cosi e stop.

Il problema nasce quando stai sull'1 e mezzo

Non possiamo neanche stare con l'ansia se cadrà un meteorite, se quello butta la bomba atomica, se quell'altro fa cosi.
Per me la grande storia del mondo, è fatta di piccole storie, ed io preferisco guardare e risolvere intanto la mia piccola storia, poichè sulla grande, oltre il potere della Speranza e dell'Ottimismo, posso fare ben poco.



P.S: Scusate se a volte sembro un prete, ma le mie parti cattoliche ogni tanto ritornano fuori
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