Discussione: Medici e malati
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Vecchio 14-12-2007, 16.20.07   #3
Era
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
"Una gran parte di quello che i medici sanno è insegnato loro dai malati"
Marcel Proust

Che cosa curiosa.. stamani parlavo delle madeleines di Proust e ora sulla home c'era questo aforisma...

Di primo impatto, quello che mi viene in mente è che affinchè esistano i medici devono esistere i malati, e che anche il medico, come in tutti i campi della vita, per poter diventare davvero medico non ha bisogno esclusivamente del titolo di studi, anche della pratica, e per imparare deve osservare i malati, i sintomi che lamentano, che possono essere diversi per una stessa malattia, ma che solo con il tempo il medico riuscirà a riconoscere, grazie a tutti i malati che avrà visto in passato .. si può dire che il medico ha la possibilità di conoscere attraverso gli altri cose che non ha sperimentato personalmente.
e direi che hai ragione Reddina tuttavia....
sai qual' è il guaio? che molti medici non osservano affatto e sullo sperimentare personalmente
se ne guardano bene (anzi benissimo)
basta osservarli mentre loro non ti osservano: tu di qua che descrivi i tuoi acciacchi...lui di la che scrive ...
e pensare che basterebbe osservare!!!!





p.s. sulla sperimentazione ce ne sarebbe da rire un sacco e una sporta....a parte quella sugli animali
o su chi sceglie per denaro di diventare cavia (in america è diffusissimo)...c'è l' uso (tremendo) ultimmente (o forse no) di sperimentare su chi è ignaro (carcerati..e sugli stessi malati in cliniche o ospedali)....

ebbè la privacy la fa da padrone ovunque....anche in questo caso è privacy che di più non si può
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Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
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e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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