Discussione: Damnatio memoriae
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Vecchio 02-01-2009, 17.12.34   #5
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Per chi non ne abbia sentito mai parlare, indica una condanna inflitta ai tempi dell'antica Roma, cioè ai nemici veniva cancellato in maniera sistematica il passato che poteva essere tramandato attraverso opere, monumenti etc...
In realtà i romani furono i primi ad applicare la cosa in maniera istituzionalizzata, ma, per esempio, anche gli egiziani fecero la stessa cosa, perfino con alcuni faraoni.
Anche nei tempi odierni si parla (in film e romanzi) di fantomatici hacker o enti governativi che cancellerebbero una persona dai database di anagrafe, istituti previdenziali etc... e sebbene meno romanzabile capita sul serio che qualcuno per errore venga cancellato da una qualche lista e debba sudare le sette camicie per essere rientegrato.
Il contrario della damnatio memoriae è l'attribuzione di onori divini o quanto meno immortali dopo la morte.

Tutto questa introduzione per parlare della percezione del se, attraverso ciò che lasciamo in giro, ciò che gli altri possono ricordare.
Sono sicuro che se chiedessi:"se non ti ricordasse nessuno tu esisteresti comunque?" tutti risponderebbero si, eppure le cose non sono così semplici.
Se nessuno si ricorda di me, quanto meno io dovrei ricordarmi di me stesso... primo gradino, ma se io mi ricordassi di me in maniera profonda, gli altri potrebbero dimenticarsi, salvo particolari azioni come quelle sopra descritte (e peggio)?
Rifletterci sopra in maniera profonda può darci una fugace visione di quanto siamo tutti connessi.
Mhm..non ho le idee chiare. Provo a vedere.

Insomma una persona, tanto per rimanere alla superficie del discorso, casomai venisse cancellata dai database formalmente potrebbe non essere mai esistita. Ed è a quella visione formale che si pone in relazione il ricordo.
Cioè se vedo Tizio nella forma per come è inserito nel database, quindi facente parte di una lista per il pagamento delle tasse e dunque come contribuente per esempio, so che quello esiste, pure se lo considero solo come nominativo.
So, ancora, che a lui sono attribuibili particolari oneri - pagare le tasse nella specie - e comunque fa parte di quello specifico database, posto che ve ne potrebbero essere tantissimi.
Se, al contrario, vado ad intaccare su quel nominativo cancellandolo, avrò di conseguenza intaccato l'esistenza formale di Tizio non quella sostanziale. Più specificamente lui continuerà ad esistere anche se l'Ente non lo considererà o riconoscerà nella sua qualità di contribuente e per questo non gli sarà attribuito l'onere del pagamento.

Ora, è vero che se cancello le orme di una persona, orme che testimoniano il suo passaggio in un determinato periodo e momento come possono essere le fotografie, col passare delle generazioni, chi viene dopo potrebbe dimenticare che quella è esistita e per questo " perdere" un pezzo di se, della sua storia, attraverso appunto la mancanza della percezione del passaggio.
Ad ogni modo però comunque Tizio avrà fatto la sua presenza. Cancellando le impronte avrò agito sulla forma e non sulla sostanza ma è sulla prima che si basa, come ho detto prima, il ricordo.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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