Discussione: Damnatio memoriae
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Vecchio 03-01-2009, 19.49.31   #7
jezebelius
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Quindi il ricordo si baserebbe sulla forma, e non sulla sostanza....
Però accade anche che se penso alle persone che ho conosciuto e che mi hanno lasciato, ricordo di loro la forma e anche la sostanza, se per esempio mi fanno vedere una foto di un antenato che non ho mai conosciuto, vedrò solo una foto ma quella forma che vedrò nella foto non susciterà nessun ricordo in me, nessun contatto che abbia avuto con quella persona, fosse pure uno sguardo o una stretta di mano, una frase, un oggetto fatto con le sue mani... questo secondo me costituisce il ricordo "vivo" in cui c'è la forma e la sostanza...
Se invece venissi cancellata da un database non per questo non mi sentirei meno viva, non credo che qui centri il ricordo ma altri tipi di dati...
Ma anche in tempi recenti, per qualche individuo o istitutuzione particolarmente odiata, si cancella la sua foto o si distrugge la sua statua o si mette fuori legge il suo simbolo, di modo che le generazioni future non avranno nessun appiglio per ricordare.... a parte i libri di storia, che dovrebbero essere il più possibile obiettivi.
Io penso che questa usanza che tende a cancellare per i posteri ciò che è stato, da una parte sia positiva perchè con la perdita del ricordo viene a perdersi anche l'odio ad esso collegato, d'altra parte negativa perchè tende a manipolare e condizionare i ricordi secondo la volontà di chi può infliggere tale condanna.
Per cui partendo dal fatto che Tizio ha un nome, per esempio, e lo cancello dal database, dalla lista, avrò eliminato qualsiasi appiglio a Tizio stesso. Da ciò quello che mi collega, che fa da ponte in un certo senso, è il suo nome in quanto saprò, per questo, che è un contribuente.
Il fatto di cancellare il suo nominativo non mi permette di avere un accesso " immediato" alla sua sostanza, che potrebbe definire tutte le informazioni che dietro al nome stesso sono celate come ad esempio che ha una famiglia, il numero dei componenti etc etc.
Quel che mi pare di capire è che attraverso la forma, l'impronta in pratica di un segno tangibile, posso immergermi nel flusso, ancorché superficiale, dell'esistenza di una persona, di un gruppo, di una popolazione.
Aggiungo che la sostanza non sarà in alcun modio inficiata se ne cancello la forma - se uno è passato, ha lasciato comunque delle impronte - ma per me sarà difficile risalire a quel bagaglio di informazioni.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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