Discussione: I Sogni
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Vecchio 21-08-2006, 16.39.58   #10
jezebelius
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Originalmente inviato da Ray
beh, pur ammettendo che esistono sogni e sogni e che adesso faccio un discorso parziale, dovremmo ricordarci che quando sognamo siamo immersi nel nostro subconscio, quindi una realtà ancora più soggettiva (e impermanente) di quella in cui crediamo di essere svegli (ma dormiamo in piedi ).
Da questo punto di vista, quando sognamo un defunto, prima di tutto dovremmo chiederci che significato ha lui per noi, che ruolo svolge/ha svolto dentro di noi, quali le funzioni che gli abbiamo inconsapevolemente demandato... insomma, che cosa ci rappresenta.
Ovvero perchè il nostro suby sta usando quella figura e non un'altra.

Questo prima di voler subito trasportare la soggettività in oggettività e farci domande sul fatto se è lui che appare, se vive ancora e roba simile... modo sicuro per raccontarci un sacco di balle, dormire ancor più profondamente e, soprattutto, continuare bellamente a non ascoltare quel che suby fa di tutto per dirci... più che chiedersi come è possibile (lo è dato che accade) è da chiedersi perchè... come ci può essere utile...
Il problema - se di problema si tratta - è che nella maggioranza dei casi, quando si sogna un defunto, si fa molta difficoltà a " ricordarsi " che si tratta del proprio Subconscio il quale vuole trasmettere qualcosa, probabilmente a causa della particolare " sensazione " che l'evento onirico lascia. Sensazione che ad ogni modo dovrebbe essere oggetto di " ricerca " secondo me.
Non parliamo poi di persone particolarmente mistiche.
Partendo dunque da questa attribuzione di significato per certi versi erronea ma per altri, invece, mi pare che rivesta un particolare contenuto, tanto da " condizionare " la vita quotidiana ( ad esempio considerando il sogno particolarmente rilevante, come un uomo di chiesa, rimanendo in ambito mistico, che " chiama " all'opera o al più un defunto che preannuncia un evento particolare,questo potrebbe appunto condizionare l'agire dell'individuo interessato ), ci si trova, in conclusione, a fare i conti con una parte di noi che intende mandarci un segnale.
Tale segnale, in sintesi, è la risultante di quell' " indirizzo interno " che per il singolo rappresenta la strada indicata dal proprio Subconscio.
E' ovvio che questo deve essere decodificato ma spesso ci si ferma alla forma più che al contenuto, affievolendone da un lato la comunicazione originaria ed attribuendone, dall'altro, una per cosi dire alternativa: si pone in evidenza una fondamentale mancanza di interpretazione dell'evento.
Ancor più nello specifico mi sembra che l'essere condizionati dalla forma attraverso la quale si " materializzano " i sogni sia la regola mentre, all'opposto, il contenuto oggettivo rappresentando altro, per pervenire al quale abbisogna secondo me al contempo di razionalità e sensibilità, viene completamente disatteso, o mi sbaglio?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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