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Vecchio 27-03-2010, 19.12.05   #84
stella
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Allontanandosi dal Principio.
Il peccato è un fatto di assenza, non di presenza. Più si allontana, più si sparpaglia, e più inizia a mancare. Ma questa mancanza non era presente all'origine da cui è scaturita.
Come se io cantassi in un teatro senza aver preso lezioni di canto e senza saper usar bene il diaframma. Quelli delle ultime file non mi sentirebbero bene, la mia voce sarebbe mancante, sebbene quelli delle prime file mi sentirebbero benissimo, con voce "piena".

Ora, è vero che il primo Adamo, quello androgino, quello "indomabile", fatto di quella terra rossa che rappresenta la materia prima per eccellenza, venne "diviso" in due da Dio originando la donna, che gli fece perdere la perfezione originale, separandolo in due parti mancanti e complementari. Il primo Adamo, l'indomabile, divenne allora corruttibile. Ma questo è posteriore alla creazione, così come il peccato.
Inizialmente avevo detto che la caduta era necessaria, programmata. E non vedo come avrebbe potuto essere altrimenti se Dio stesso ha diviso ciò che prima era indomabile.
Genesi 2:
1
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. 2 Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. 4 Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo 6 e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -; 7 allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
8
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. 9 Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. 10 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. 11 Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro 12 e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. 13 Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. 14 Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.
15
Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
16
Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».
18
Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». 19 Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20 Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. 21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. 23 Allora l'uomo disse:
«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall'uomo è stata tolta».
24
Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. 25 Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.

Questi versetti fanno pensare che l'uomo fu posto nel giardino di Eden in un tempo successivo alla sua creazione, e fanno anche pensare che ci voleva qualcuno che lavorasse la terra e la coltivasse, quindi plasma l'uomo e nello stesso giorno tutti gli animali, ma l'uomo aveva bisogno di una compagna uguale a lui quindi crea la donna traendola dall'uomo....
Tutto questo mi fa pensare che l'uomo non fu diviso in due ma ne fu utilizzata una sua parte, lasciando l'uomo intero in se stesso.
Il fatto che Dio si riposasse il settimo giorno mi fa pensare che poteva farlo avendo affidato all'uomo il compito di continuare la sua opera.
Il giardino di Eden sembra un luogo ideale ma non lo è essendoci precisi riferimenti geografici che non fanno pensare a una storiella simbolica, quindi un posto sulla terra dove è nata l'umanità, penso che la perfezione consisteva nel rapporto di comunione che c'era fra Dio e le sue creature, questo rapporto perfetto si spezza con la disubbidienza, e qui vorrei dire che secondo me davvero l'uomo era la migliore creatura creata da Dio, se forze opposte cercano di dominarlo, perchè è l'unico che può attivamente cooperare con l'opera di Dio.
Queste forze opposte sono necessarie ma l'uomo può scegliere e se sceglie l'armonia con Dio non c'è posto per il peccato.
Io penso che l'uomo, anzi la prima donna, era stata posta di fronte a una scelta tra l'albero della vita e quello della conoscenza, perchè una volta scelto quello della conoscenza ha perduto l'accesso all'albero della vita....
Ma questo è vero soltanto in parte perchè quell'albero è ancora accessibile a chi cerca l'armonia con Dio, nonostante il peccato originale, questo è difficile che avvenga attraverso la conoscenza che può essere ingannevole e sviare, ma piuttosto attraverso la sapienza che solo Dio può donare, e anche attraverso la semplicità delle persone umili che si affidano a Dio con la sapienza del cuore...
Ho cercato di esprimere questi concetti in parole semplici, e la mia conclusione è che la perfezione, come all'inizio, non consiste tanto nella creazione in se stessa quanto di che rapporto abbia con Dio, se Dio e l'uomo sono in armonia la creazione è perfetta, altrimenti no....
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