Discussione: pensare al contrario
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Vecchio 26-06-2008, 16.49.36   #5
cassandra
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
E' chiaro che quel mettersi a testa in giù era una metafora, ma vediamola. Se io osservo una sedia e vedo la seduta, per guardarla dall'altra parte basta che giro la sedia e vedrò lo schienale. Poi posso metterla con le gambe per aria (ecco un altro contrario) e vedere cose che non vedevo prima e via così.
Ma se quella sedia è un armadio a dieci ante, forse faccio prima a mettermi io sottosopra... fuori di metafora nel vedere c'è una realzione tra osservatore e oggetto osservato ed entrambi sono passibili di spostamento, può cambiare il punto di vista e può muovere l'oggetto. Le rigidità dell'oggetto che osservo non sono mie (vedi la pesantezza dell'aramadio) ma le rigidità sul punto di vista sono mie e queste ultime sono le sole su cui posso fare davvero qualcosa. Posso obbligarmi a stare (per un po') a testa in giù anche se la mia tendenza è inversa, ma non posso rendere l'armadio più leggero (anche se io posso diventare più forte, ma ci sono limiti, se per esempio prendiamo un monte invece dell'armadio).
Quanto scrivi Ray mi fa pensare che quando una persona gelosa,come nel caso di Dafne ,si focalizza sul tradimento è come se tendesse anche solo inconsciamente a quell'unica possibilità,precludendosi le altre..
In più se la persona ha questa tendenza che prevale,può obbligarsi con volontà,a volere diversamente,quindi sforzo cosciente che ci fortifica e ci libera dagli schemi rigidi..
Dafne ma anche Ray
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