Ci sono cose che non si comprendono sino a che non succede un qualcosa che te le mostra.
In passato lessi che attorno ai bimbi si aggirano ombre che spesso li fanno piangere di notte e li terrorizzano. Girano attorno a al bambino sino a che non si crea un varco e possono entrare in lui. Entrano tramite i traumi, il trauma è una spaccatura nella psiche (?) una specie di buco da cui si infila questa ombra. Le ombre che entrano prendono possesso di determinate questioni, saranno da quel momento in poi loro ad agire in vece nostra perché attraverso di noi si alimenteranno sino ad ingigantirsi talmente tanto da renderci incapaci di agire diversamente.
Ora questa cosa che lessi molto tempo fa, sicuramente è una metafora, che però spiega bene cosa avviene in noi.
Non sono mai stata io ad agire, non ho mai focalizzato dove mi trovavo chi ero, ma ho sempre reagito come se fossi nel passato, come quella prima volta, che poi diventò la seconda la terza tanto da farmi credere e convincermi che io sono così che io non posso fare a meno di reagire così.
Questo non è vero, io non sono così! Quella bambina ha reagito così ma io oggi sono una donna e vivo in un contesto diverso, posso scegliere. Ma per scegliere devo stare attenta che quell’ombra non prenda lei il sopravvento come è solita fare, ho bisogno di quel testimone che è stato nominato, quella parte di me che terrà sott’occhio quest’ombra e non gli permetterà più di fare di me quello che vuole e di succhiarmi ancora energia.
Queste ombre fanno di noi dei burattini se non ci svegliamo e impediamo loro di muoverci come vogliono.
La gelosia è una delle mie ombre è ora che dimagrisca e perda il potere che ha su di me.