Discussione: Elaborare un lutto
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Vecchio 04-05-2010, 15.20.46   #21
RedWitch
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Io credo che non sia solo quello che hai detto in cui trovo riscontro, ma è anche relativo a ciò che ci manca. Con l'altra persona tu riempi quella mancanza, l'altro/a di solito possiede quella cosa che tu non hai e se viene a mancare prima che tu l'abbia sviluppata non è solo egoismo è sopravvivenza, specie se le mancanze sono tante.
Mi faresti un esempio concreto in cui il non voler lasciare andare l'altro è sopravvivenza?

Nel mio esempio parlavo di un amore finito, ma se la persona muore?
Io non credo si tratti di sopravvivenza, perchè va bene, ci avviciniamo all'altro anche (se non soprattutto) per i nostri bisogni (reali o presunti), ma l'altro non si puo' mai sostituire realmente a noi.

Citazione:
La verità come dici è che non avendo potere sugli altri e sulla vita degli altri dovremmo diventare indipendenti in tutto e per tutto, cosa che è molto difficile da riscontrare..
Io vorrei diventare indipendente per poter essere libera, non perchè non ho potere sull'altro. Magari sembra la stessa cosa, ma per me la differenza è sostanziale (e non significa non avere affetti, anzi meno si sta con gli altri per bisogno e più l'affetto è sincero secondo me),

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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Fuor di metafora la procedura segue meccanismi naturali, che però come detto possono incistarsi in vari modi, soprattutto se ci mettiamo del nostro. Il lutto per certi versi è naturale... in linea di massima ci aspettiamo prima o poi di perdere i nostri anziani, più difficile è perdere i più giovani. (Avete mai fatto caso che se uno perde i genitori lo chiamano orfano... ma solo fino ad una certa età... chi chiamerebbe orfano un sessantenne che gli sono appena morti i genitori?)
Quindi, come per un bravo cuoco l'elaborazione del piatto è "naturale" sebbene ci metta molto di suo (energia, lavorazione , procedura), lo stesso dovremmo fare con i lutti, di qualsiasi genere essi siano.

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...........Mentre se perdiamo il partner le cose cambiano, si fa fatica ad accettare che l'altro abbia il potere, la prerogativa, di andarsene in qualsiasi momento e si indugia più a lungo nella fase di rabbia.
Ecco questo è quel che intendevo nel post sopra col discorso del potere.. prendiamo questo esempio, ma puo' anche essere un altro tipo di affetto, in amicizia è quasi lo stesso, perchè si indugia di più nella fase della rabbia? il bello è che vorremmo avere il potere di tenere legata a noi un'altra persona, mentre l'unico "potere" lo ha chi se ne va..
Come elaborare questo tipo di perdita, indugiando il meno possibile sulla rabbia?
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