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Vecchio 03-09-2007, 23.34.20   #9
Ray
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Il discorso di Uno spiega le cose vedendole dal punto di vista delle persone mitizzate, il fare innovativo/creativo ed in pubblico sono gli ingredienti per farsi mitizzare. Da questo punto di vista Gesù è un mito, così come Ercole... la parola dovrebbe infatti indicare qualcuno o qualche avvenimento o una storia che restano impressi nell'immaginario collettivo e vengono adottati come parametri di valutazione.

Si sono tuttavia altri due punti da tenre in considerazione, volendo approfondire, per guardare meglio la durata e la diffusione di un mito. E sono la ripetibilità di ciò che viene compiuto e la grandezza dell'ambiente colpito dall'impressione, ovvero quanta gente o quanto grande la comunità (o categoria) che mitizza.

Per esperienza personale, solo per fare un esempio, so che per diventare un mito all'interno della comunità "liceo" è sufficiente mandare pubblicamente a quel paese il preside. Tuttavia appunto il personaggio resterà mitizzato unicamente nell'ambiente della sua scuola o al massimo di quel tipo di scuole a cui perviene la notizia (che verrà gonfiata tanto quanto arriva lontano in linea di massima), e non solo, il mito durerà fino a che il fatto resterà eccezionale. Dovesse diventare molto ripetuto o addirittura abbastanza abituale il personaggio verrebbe dimenticato presto dalla maggioranza e resterebbe nella memoria di chi l'ha vissuto direttamente e di pochi altri "cultori".

Bon mi fermo... credo che l'esempio sia facilmente applicabile per analogia a molte questioni... qualcuna potrebbe risultare decisamente interessante...
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