Inventa un pretesto nobile!
Cosa fare per rimediare, come sanare la mia arrogante presunzione? Dovevo trovere il modo di entrare in possesso di un'altra chiavetta. Che fare quindi? Ovvio, serviva rubarla ad un'altra persona. L'occasione si presenta rapida ed all'uopo il 2 giugno ci troviamo in una ditta deserta a lavorare sull'impianto.
Ma come posso io essere superiore andare a rubare una chiavetta? Come portare a giustificazione l'atto bieco di un furto in piena regola? Poi per cosa? Per eliminare l'onta della distrazione, la derisione di una momento di distrazione e di debolezza.
Ecco la soluzione! Trovare la giustificazione nella pseudospiritualita', nel karma, nella catena di causa ed effetto!
Io non sono altro che un'anello della catena del male. Il male che si cela in quella persona bastarda che si e' impossessata della mia, ripeto MIA chiavetta data in prestito dall'ing. che si aspetta da me la restituzione. Il male genera male ed io a mia volta devo, ripeto DEVO rubare una chiavetta a mia volta. In questo modo la catena di cause ed effetti non si interrompe.
Io eseguo un destino che mi si e' presentato, in quanto vittima di un furto divento a mia volta ladro.
Devo agire in fretta ed in silenzio, ho il momento e l'occasione giusta che nessuno mi vede. Agisco come un ninja appesantito dagli anni e trovo un'armadietto aperto nel quale si trova la chiavetta della mia vittima predestinata. La catena del male ha aggiunto un'anello, il mio, adesso sono legato all'anello precedente e la vittima a me.
La teorizzazione che il furto perpetrato era necessario e' di una sconcertante tristezza e cecita'! Se ci penso adesso mi vergogno eppure ho commesso un furto con (quasi) scasso. Ho rubato una chiavetta per non dovermi giustificare con l'ing. che me l'aveva prestata. Dover ammettere di averla persa era piu' difficile che rubare una chiavetta di nascosto all'insaputa di tutti ma non di me stesso!
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