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Vecchio 05-10-2010, 23.24.42   #14
dafne
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Paranoica è la tendenza ad interpretare a priori gli accadimenti o le azioni altrui come riferite a noi stessi. Perlopiù in termini negativi, specialmente aggressivi.

Esempio classico: il vigile mi ha dato la multa perchè ce l'ha con me... se ci pensate bene tutti o quasi almeno una volta hanno sperimentato questa tendenza da bambini (la maestra ce l'ha con me per quello mi sgrida o la mamma che non mi da il biscotto eccetera).

Cosa c'è dietro? Beh, molte cose. Innanzitutto la necessità di sopportare una frustrazione e di darle una spiegazione che riusciamo ad accettare. La cattiveria altrui è più accettabile a volte del considerare che l'altro che ci frustra possa aver ragione.
.
Mi aveva colpito quello che avevi detto nella discussione sul viziare, quando dicevi che dipendeva dall'incapacità di reggere la frustrazione così sono andata in giro a cercare una discussione sull'ansia e tra tante questa dove citi un concetto mi sembra piuttosto simile.

Purtroppo non guido per cui il vigile non mi aiuta così ho pensato di prendere in esame un fatto di vita qquotidiano come le amiczie.

Gruppo di amici, discussione, una persona che ritenevo piuttosto cara prende una posizione che non mi aspettavo e la porta avanti con dei toni e dei modi che mi lasciano senza parole. Dal mio punto di vista di fronte a una diversità di opinione non si è nemmeno lontanamente preoccupata di chiedersi se poteva essere in errore.
Bon
Ho avuto a che fare altre volte con questa stessa persona e devo ammettere, guardando bene, che tutte le parole successive sono state misurate da parte mia sotto la luce "aridaje, sbaglio sempre io" Ho evitato di parlarci per un pò per evitare qualche screzio eccessivo, pensavo che fosse la mia solita vigliaccheria, l'incapacità di esporre le mie convinzioni con forza.

Allora, lasciando sul generico l'esempio la frustrazione mia nasce nel momento del conflitto, nel momento in cui la mia aspettativa di veder riconoosciuto il torto viene disillusa. O forse,ma magari intorcolo, la frustrazione nasce dal conflitto in me che nasce perchè da una parte credo di aver ragione e dall'altra non posso negare del tutto la sua?

Secondo il tuo esempio io devo dire a me stessa che quella persona improvvisamente non mi stima più (che è un pò stronzbip ) per sopportare la frustrazione perchè sopportare l'idea che avesse pure ragione mi è intollerabile?

Uhm...io credo ancora che non si sia data la possibilità di sbagliare ma in effetti il fatto che mi roda ancora a distanza di secoli mi dice anche qualcos'altro. Ha toccato la corda delle mie paranoie. Tant'è che da allora in poi l'ho vissuta sempre come un'aggressione lo scambio di opinioni tra noi, mi rifiuto anche solo di pensare di chiarirmi.
Il che fà a cazzottoni con l'idea di avere ragione perchè se ho ragione non ho alcuna difficoltà o timore, in linea di massima, ad esporlo.

Riuhm

Più sotto parlavi di metodi di interiorizzazione di una frustrazione, cosa che assomiglia anche un pò all'elaborare un lutto. Posto che uno scopra di essere paranoico verso una certa cosa, mettiamo che riesca anche a vederla poi che fà?

Io sto cercando di fronte a situazioni frustranti che mi generano molta ansia di vederle sotto diverse angolazioni. (questo quando ne parlo dopo e faccio la fig..ehm ) nel durante ho imparato che quel "tutto diverso da tanti" mi può salvarmi la vita..o perlomeno un pezzo di fegato

Nel caso della persona amica per esempio cerco sempre di dirmi che è stata quella partivcolare discussione e non tutte le discussioni ad andare in quel modo. Questo scarica di molto il peso dell'ansia,così come se qualcuno non mi risponde penso che per quel momento non lo ha fatto ma non necessariamente sarà sempre così..(vabeh ce provo) ma poi dopo non faccio altro. In pratica blocco il meccanismo giusto?

dafne non è connesso