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Vecchio 11-07-2007, 12.42.04   #1
turaz
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Data registrazione: 27-06-2007
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Predefinito sulle "manifestazioni divine"

sinceramente ritengo che se anche una manifestazione divina vi fosse ma
andasse da chi è "fermo" sulle scritture a dire "io sono una nuova
manifestazione divina" molti non lo riconoscerebbero e lo condannerebbero.
così succede da sempre all'avvento di una persona che incarna pienamente
lo spirito in se.
Pertanto "la storia si ripete".
chi "vede lungo" viene visto come un "destabilizzatore" dello status quo.
"destabilizza" lo psichismo collettivo collegato al fatto che
prevalentemente non si "vive" la parola ma la si limita a "leggere" senza
incarnarla.
"in principio era il verbo (parola), il verbo era presso Dio e il verbo
era Dio"
a mio sentire la parola di "dio" è viva e sempre presente in ognuno di noi.
non parla del "domani" o del "passato" parla del qui e ora.
è come se descrivesse in maniera dettagliata come avviene il "contatto"
tra Dio e l'uomo.
"io sono la via, la verità e la vita"... chi parla è lo spirito a mio
sentire.
sono un "esempio" cui tendere e superare.
"tutto ciò che faccio io potete farlo voi e anche di più"
che senso avrebbe questa frase se non si riferisse a ciascuno di noi?
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