Discussione: Trasgredire
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Vecchio 14-12-2007, 00.30.29   #28
Ray
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Mi rendo conto che sono andato al di la o meglio ho allargato troppo. La questione della ( mancanza di ) consapevolezza, forse non centra il problema e quindi, ancora, lo prende alla larga.
Dando per certo che chi trasgredisce, sicuramente lo fa per altri motivi ma non lo sa, anzi è convinto che lo fa per essere " al di la " da una conformazione standard, volevo collegarmi un attimo a quel che avete detto più su, riprendendo anche il discorso resistenza.
Chi trasgredisce, talvolta, va oltre sia ad una regola imposta dalla società e sia ad una regola " sua " interna.
Nel caso di Galileo, se, forse, non avesse trasgredito andando contro tutti ed il pensiero di questi, forse il risultato oggi sarebbe diverso.
E' anche attraverso la trasgressione, insomma, che si fa una società ossia si rompono gli schemi quando per quelli fino ad allora adottati, ci si rende conto che è arrivato il momento di cambiarli, ovviamente non in questi termini " consapevoli ". Qui allora c'è costruzione sicuramente. Si sposta un limite, si aumenta la resistenza oserei dire.
Nel caso invece di trasgressione fine a se stessa, forse, si ha l'illusione di " aumentare " la resistenza, vivendo nella stessa illusione di " andare contro tutto" ma è anche vero che chi trasgredisce ovvero, per altro verso, adotta un comportamento che comunque, se pure con modalità interiori, individua un limite massimo entro cui manovra un certo comportamento, comunque, si presume, potrebbe spostare un paletto, aumentando anche in questo caso, la resistenza.
Per trasgressione fine a se stessa credo che si possa intendere qualsiasi "tipo " di trasgressione.
Solo dopo, con l'esperienza, si può arrivare a capire di aver messo in campo qualcosa che nel passato, per certi versi, era errato ma che comunque ha portato frutto nel futuro. Che ne dite?
In qualche modo in effetti trasgrediamo sempre a regole interne. Altrimenti non è trasgredire. Ovvero, anche se consapevolmente andiamo contro una regola che troviamo ingiusta e pensiamo sia necessaria una trasgressione, se viviamo la cosa come trasgressione e non come semplice opzione, vuol dire che volenti o nolenti quella regola seppur ingiusta l'abbiamo introiettata... e stiamo trasgredendo in primis per liberarci di essa, cosa che non ci riesce con la semplice decisione. In secundis poi vogliamo mandare un messaggio eccetera.

Quindi il desiderio di trasgressione, giudicato "sano" dalla nostra nalisi consapevole, nasce dal bisogno di liberarci da qualcosa che ci è stato in qualche modo inculcato (o ci siamo inculcati da soli) e compiamo con la trasgressione un'azione dirompente sulla sovrastruttura che vogliamo abbattere... da li il brivido.

Come ogni cosa "sana" viene spesso usata anche come moda o altre degenerazioni, come giustamente dici sul trasgredire fine a se stesso, che ricordo essere corrispondente a "senza scopo". Purtroppo è quasi sempre così... come sempre per via della consapevolezza.
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