Discussione: sul fumo
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Vecchio 14-10-2007, 15.41.45   #29
jezebelius
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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Ho preso quel libro, l'ho iniziato e mollato a metà... E' vero che fa riflettere, e il fatto di non aver voluto andare fino all'ultima pagina mi aveva convinta che se avessi insistito alla fine avrei anche smesso di fumare... cosa che probabilmente non volevo affatto
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Originalmente inviato da Grey Owl Visualizza messaggio
Sono tanti anni che fumo tabacco (cartina e tabacco)... da 24 anni fumo... azzarola... tanti in effetti.
Non ho mai pensato di smettere veramente... e ancora oggi non lo penso.
Iniziai a 17 anni di nascosto... fù un misto di eccitazione e peccato... lo associai subito all'eccitazione sessuale... strano perchè la prima impressione fù di morire... la gola bruciava e la testa girava. Non lo dissi per un anno a nessuno (anche se notavo i volti sospetti di mio fratello e mia madre). Poi me ne vergognai e non lo ammisi (se non costretto) che fumavo di nascosto.

Il fumo lo associo ad una mancanza di sicurezza in me... la psicologia moderna direbbe che sostituisce il capezzolo della madre... ma è qualcosa di più profondo... se fumo al buio non è lo stesso "piacere". Anche l'occhio vuole la suaq parte... anzi sopratutto l'occhio... Strano che mi serva un fumo pestilento per respirare lentamente... è un momento per me in cui scarico le tensioni e ripenso alle cose accadute... un vizio non cè dubbio... che ancora oggi non riesco a levare.
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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Ho provato 3 o 4 volte a smettere e ogni volta ci sono riuscita imponendomi una data precisa, [.....] Quello che mi ha sempre fregata è stato il fumare la prima dopo tanto tempo, per quanto schifo mi facesse alla fine ricominciavo. E la prima la cercavo sempre in un momento di forte rabbia .
Non ho mai cercato altri rimedi per smettere, corsi, agopuntura, cerotti o orecchini, perchè ho sempre pensato che il meccanismo che mi farebbe ricominciare (ora come ora sono certa che non mi sentirei "fuori pericolo" nemmeno se avessi smesso per parecchi anni) sarebbe lo stesso per me, e penso che ognuno debba trovare il suo metodo anche se alla fine si riconduce sempre allo sforzo di volontà.
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Originalmente inviato da Grey Owl Visualizza messaggio
... non cerco sempre modi nuovi per raccontarmela col fine di trovare il vantaggio nel fumare.

Anzi a volte mi alzo la mattina col fiato corto e con tutti gli effetti negativi che comporta fumare.
Il mio lato razionale conosce tutti gli effetti del fumo (infarto, ipertensione, cancro, e chi più ne ha più ne metta). Allora mi sono domandato spesso cosè che mi fà continuare a fumare? Possibile che la dipendenza dalla nicotina sia così forte? La dipendenza psicologica? Non fumo per imitazione nel gruppo di amici... ho iniziato in un luogo lontano da occhi... in solitudine... ecco forse questa è la chiave di lettura?

Vi è qualcosa di più forte, terribilmente più forte dentro me che non mi fà smettere di fumare. Ed ancora oggi non l'ho ancora trovata questa "cosa".

Ma dire che me la racconto mi pare troppo semplicistico.
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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Sono d’accordo con te. Quello che Jez scrive “è appunto la storia della sua vita: il fumo” e non è possibile generalizzare che sia così per tutti. Tanto per fare un esempio non mi dico “figuriamoci se capita proprio a me”, inoltre nei periodi in cui ho smesso non mi importava se intorno mi fumavano 10 persone, a me non interessava, tantomeno mi davano fastidio. Ma se c’è una cosa che ho imparato è che non si può mai dire, ho visto persone ricominciare a fumare anche dopo 15 anni dall’ultima volta, e quindi se e quando smetterò sarà un mio personale successo, non dirò a chi ancora fuma che cosa si racconta, perché mai mi sentirò fuori pericolo io stessa.
Onde evitare che mi linciate... riprendo quello che ho scritto più su, poi ognuno la prende come vuole.
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Devo dire che la forza di volontà gioca un ruolo fondamentale. Credo che sia alla base. E' ovvio che ognuno avrà ed ha i suoi metodi ma in ognuno di questi è ravvisabile almeno un briciolo di quella volontà che ci vuole per smettere di fumare.
Se non sono " convinto" che la sigaretta " nuoce alla salute" ( e mi pare che se anche lo dice, la maggior parte ne è convinta nel senso superficiale: figurati se vado a pensare che starò male come se l'è passata Tizio...figurati se capiterà proprio a me; meccanismo subdolo che si attiva quasi per tutto mi sa, anche, per esempio, all'alcool e, a questo collegato, agli incidenti stradali ), non farò nulla in maniera intensa, estrema, radicale per smettere.
Il dire che Tizio se la racconta, naturalmente, vuole solo individuare un meccanismo, per chi crede di averne.

E' ovvio che il " problema" per chi non ha pensato veramente di smettere non si pone proprio ed è anche vero, come diveva Ray più su, che bisogna stare attenti a ciò, una volta eliminato il fumo come vizio, che al posto di questo potrebbe " uscire".
E' anche vero che da " la storia della mia vita: il fumo" però non si può non ammettere che chi ha intenzione, ma veramente, di smettere la volontà, come detto, gioca un ruolo fondamentale. Il caso è quello di saper rinunciare ad un " piacere" - perchè di questo si tratta almeno nella sua manifestazione esteriore - a fronte di altro che sarà altro piacere o meno ma sempre in conseguenza e nei limiti di ciò che si vuole per se. Va da se che se " questo altro piacere" non si vuole...allora è inutile anche l'eliminazione di quel piacere precedente; sarebbe scomodo, in un certo senso, secondo me.
Detto questo - vi prego...le pietre no...però se avete qualche pomodoro è ben accetto, fresco possibilmente - quando parlo di " vantaggio", in senso generico, alla fine è proprio questo ossia che vantaggio posso trarre dallo smettere di fumare?
Se non ne vedo...allora è anche normale, come ho detto, non smettere - anche se a mio avviso andrebbero almeno considerate la conseguenze fisiche - ma se ne vedo, probabilmente il discorso cambia.
Cioè..per chiarirci...mi sa di contraddizione il fatto che da un lato si fumi mentre dall'altro, pur se consci di tutto ciò che porta, al di la degli aspetti fisici e malanni collegati a questi, non si fa nulla per smettere.
La vedo io...molto probabilmente ma lungi dal volere che anche altri la vedano. Questo sicuramente, a volte, si volge al contrario e mi rendo conto che potrebbe essere un mio limite.
Insomma se "non mi va" ( e non voglio ) perchè dovrei...smettere?
Spero che sia chiaro questo passaggio.
Credo che anche in questo caso del fumo l'osservazione possa aiutare e non nego, che chiunque " potenzialmente" possa cadere nel pozzo, o se gia lo è stato, ricadervi.
Quindi a quel punto, il ri-cadere potrebbe anche evidenziare, per quel momento, una mancanza di attenzione. Anche in questo cerco di rimanere attento. Ovvio che ciò, come quello che ho scritto, è una cosa mia ma forse neanche no.
Anche per quel che riguarda la " forte rabbia", devo dire che anche a me è capitato ( e continua anche se non ogni volta, sarei ipocrita a non ammetterlo) ma cerco di rimanere attento, chiedendomi il perchè in quel momento " ho bisogno" di quella cosa.
Solo se lascio spazio mi rendo conto che può prendere il sopravvento. Ad esempio mi sono trovato in una sorta di " meccanismo" automatico, di cui parlava Red sopra, per il quale dicevo a me stesso..." ma cosa ti potrebbe fare una sigaretta, ora ne se uscito....hai la possibilità di smettere quando vuoi".
In parte credo che sia vero, nel senso che solo chi ha una ferrea volontà, non ci sono Santi...quello smette quando vuole.
Visto che io mi rendo conto di avere una limitazione mi alleno anche su questo aspetto...
Alla fine tutto ciò che si trova nel profondo, secondo me, ha una sua manifestazione attraverso gesti, comportamenti e quant'altro.
Il fumo, probabilmente ricade in questo settore e cercare di " rompere" uno schema....forse porta con se dei vantaggi. Ad esempio che questa struttura è la risultante di altro come una debolezza o altro.
Concludo che anche io " ho iniziato" a fumare da solo, pur se gli altri gia lo facevano in gruppo. La sensazione, Grey, è stata la stessa per cui ti capisco. Ma sempre " da solo " sono arrivato a smettere. Come dire io ho iniziato ed io decido di finirla.
Poi ognuno vede quello che vuole e non mi sento di dire ad altri come e cosa fare, anzi.
Sarebbe interessante però discutere sul fatto se anche altri vedono o hanno visto, le stesse cose più o meno.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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