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Vecchio 22-04-2011, 21.44.38   #98
luke
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Originalmente inviato da centomila Visualizza messaggio
in uno scritto di Pietro Negri (gruppo di UR). Ve lo riporto in estrema sintesi.

Secondo lui la questione della materia prima è posta in questi termini: essa va ricercata nel vaso (corpo umano) dopo averlo ermeticamente chiuso. La ricerca va eseguita secondo la celebre massima Visita interiora terrae, rectificando invenies occultum lapidem. La pietra che si trova è la materia prima dell'opera.

Riassumendo: 1) chiudere ermeticamente il corpo umano (entrare in trance? E come? Calmando le attività ordinarie sino a perderne coscienza ma rimanendo coscienti di sè?)
2) sprofondare dentro di sè giungendo al posto dove si trova la pietra (cuore, san graal, sangue reale) paragonato anche alla discesa all 'inferno dove si trova il nero più nero del nero.
3) rettifica e qui non dice nulla!
4) si trova la pietra denunciata dalla senzazione di pietrificazione che si prova. Si trova dunque la materia prima e si può dare inizio alle successive fasi dell'opera.

Secondo Negri il ritrovamento della materia prima è dunque l'opera al nero.
Per le (pochissime) conoscenze alchemiche che ho, mi sento di dire questo:

L'alchimia propriamente detta non può svolgersi prendendo come soggetto solo l'essere umano, ma è pressochè obbligatorio ad un certo punto, abbastanza in là nel lavoro, agire su corpi esterni di origine minerale tenuti dentro il forno.
Naturalmente è necessario che vi sia corrispondenza tra le operazioni eseguite al forno e quelle eseguite su di sè, altrimenti non si procede.
E' ovvio quindi che anche su di sè si debba operare, anche se questa parte viene tenuta , per quel che posso vedere, un pò più occulta nell'alchimia rispetto ad altre vie che parlano più esplicitamente di meditazioni, esercizie tecniche su di sè ecc, anche se poi è sempre possibile stabilire delle analogie.

Forse in campo alchemico la cosa funziona in modo meno "plateale", ma è più una coseguenza della predisposizione d'animo che si deve avere nel corso dei lavori, con lo studionecessario, la reazione verso i fallimenti cui si andrà incontro inevitabilmente, oppure il reale e pieno rispetto di alcune "massime " tipo ORA, LEGE LEGE LEGE RELEGE LABORA ET INVENIES, oppure La pazienza è la scala dei Filosofi e l'umiltà la porta loro giardino, perchè a chi persevererà senza invidia e senza orgoglio DIo farà misericordia.

Sul rettificare non sò molto, ma azzardo che possa paragonarsi a quanto fatto da Dante che "scalava"Lucifero per uscire dall'inferno, cioè una sorta di capovolgimento completo di prospettiva, oppure qualcosa simile a quanto indicato dalla statua di San Daniele a Satiago de Compostela (campus stellae), il quale ha una mano ed un piede girati , capovolti rispetto agli altri arti, però sono solo spunti da prendere con molto beneficio di inventario.

L'opera al nero, a mio avviso, è già qualcosa di più del semplice ritrovamento della materia prima, è già un agire su di essa, un inizio di separazione del puro dall'impuro.

Infine ,per quanto riguarda il VITRIOL, un possibile gioco cabalistico lo trasforma nella frase francese L'or y vit.


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