Il padre e la madre di tutti i vincoli di questa nostra esistenza terrena è l'esistenza stessa, la vita e su questo pianeta, in questa realtà, in questa dimensione.
Da questo vincolo derivano ed originano tutti gli altri, l'unico modo per spezzare questo vincolo è morire in quella nostra parte che si libererà.
Per esempio la mente che volesse liberarsi dei propri vincoli deve passare per la morte, idem il corpo... ma anche per esempio i più terreni esser lavoratori subordinati a contratto o l'esser costretti a qualcosa per la comune morale umana.
Questo assunto conosciuto in molte filosofie e tradizioni (magari in altri termini) genera degli equivoci, è la morte/fine necessaria non la sua continuità.... cioè non è necessario/auspicabile per esempio divenire esseri non pensanti/senzienti per non essere vincolati dalla mente, ma passare per la sua morte e rinascita...
Ma rimaniamo ai vincoli ora....
Ray ci ha ben esposto nel primo post l'etimologia della parola, io voglio esporvi una variante/estensione non più considerata oggi, vinco-lum vincere/legare la luce, anzi più esattamente ciò che fa luce....
Strana cosa vero? Perchè chiudere, comprimere, sigillare (sigilli altra parola da esplorare in esoterismo) la luce? A che scopo?
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