Discussione: La prepotenza
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Vecchio 21-04-2009, 16.39.42   #14
Ray
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
E' vero quello che dici c'e' sempre sotto la possibilita' di nutrirsi, la molla che muove e' quella .
Capita allora che tu faccia , io l'ho fatto , qualcosa che gli impedisca di nutrirsi con te.
Ma nel fare questo c'e' tutto un mondo che guarda e forse si sveglia e comunque se la realta' cambia per uno cambia in qualche modo ,anche solo in potenza , per tutti .
Qualcosa insomma accade .
Voglio dire che trovo quasi impossibile far cambiare lui , agire su lui ma si puo' cambiare un po' , solo un po' ,l'acqua in cui nuota .
E' un meccanismo a catena , magari lento , ma che dovrebbe estendersi .
Bisogna continuare pero' perche' non si perda memoria di quello che e' successo.
E tenere la pressione delicatamente alta , tenersi sempre pronti a muoversi.
Sperare che si spaventi di quello che e' ?
Magari ma non ci spero , avrebbe gia' risolto i suoi problemi da tempo.
Ciascuno ha il suo inevitabile percorso sul quale io non posso incidere.
Non so se non puoi incidere, anzi in un modo o nell'altro incidi comunque, quindi la responsabilità del come ce l'hai, nella misura della tua consapevolezza.

Come diceva Uno sopra, e come ha mostrato Gesù (che non è vero che non faceva mai niente) ci sta a cacciare i mercanti dal tempio... ci sta perchè i prepotenti sono loro, sono loro che hanno invaso un territorio non loro.
Opporsi al prepotente implica l'utilizzo dell'aggressività, che può non essere violenza, ma è comunque l'utilizzo di una forza contro e non di una forza e basta, come nel caso di Ghandi.
Quando il prepotente vede che hai forza da opporgli se decidi di farlo ha paura. In quel momento ha una scelta, scelta sulla quale, è vero, non incidi. Può ritirarsi in buon ordine o può farlo in cattivo ordine, la seconda implica la coltivazione del desiderio di vendetta.

Però è vero quello che dici sullo smascherarlo, che poi è l'unico sistema che mi viene in mente per mostrare anche agli altri che si può non subire gli abusi.
Una buona strategia, per banale che sia, è appunto la verbalizzazione. Dall'interno di unna calma profonda, dall'evidenza di non essere turbato, chiedere cose come "ma perchè fai il prepotente?" (comunicare sempre la certezza che lo fa e mai il dubbio... quindi no cose come "ma stai facendo il prepotente?") magari per un secondo ma destabilizza il prepotente e, sepmpre per quel secondo, egli svela la sua prepotenza a chi guarda (poi che non vuol vedere...). Questo da l'opportunità a lui di vedersi e ritrattare e agli altri di riconsiderare la situazione (chiaro che la frase è un esempio, dovrebbe adattarsi di volta in volta alla situazione specifica).

In ogni caso ogni prepotenza, ogni minaccia di future ritorsioni, ogni ricatto eccetera è sintomo di paura e quindi di vulnerabilità... e come di fronte ad ogni essere vulnerabile si dovrebbe essere caritatevoli. Spesso essere caritatevoli non corrisponde con il sembrare buoni agli occhi comuni.
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