Discussione: Approssimazioni
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Vecchio 03-11-2010, 11.34.46   #15
Uno
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Perchè è programmato per approssimare di nuovo... in pratica corregge l'errore.
Più semplicemente il calcolo da me proposto non termina nella prima manche con un numero decimale abbastanza grande, quindi la calcolatrice di windows riesce a gestire la cifra senza approssimare.

Ma anche se adesso non ho voglia di cercare un esempio con numeri decimali tanto grandi da uscire dal range dei numeri del pc, quello era un esempio.... come non volevo incentrare il discorso sulla matematica (ostica per qualcuno) ma sul concetto.
Gli orientali direbbero che si è guardato il dito invece che la Luna

Si potrebbe spostare il discorso sulle percezioni.
Noi sappiamo che esistono delle frequenze che sono percepibili solo strumentalmente o da particolari individui anomali (intendo diversi dal comune, dalla media, non che siano peggio o meglio).
Spesso questi individui non trovando altri che hanno la stessa esperienza percettiva sono costretti a raccontare la cosa utilizzando come parametri quello che gli altri conoscono.
In sostanza è come rapportare un decimale troppo lungo con uno più corto fin dove arriva la capacità della calcolatrice o del computer... o la pazienza nello scrivere e fare il calcolo a mano (fin dove non ci si perde)... cioè approssimare.

Questo ultimo esempio mi torna utile anche per introdurre un altro discorso.
Mettiamo che io inizio a mano a dividere 1 per 7 (esempio eh...) e poi il risultato a ridividerlo per 7 finchè riesco....
Che succede quando le cifre iniziano a diventare troppo lunghe e mi sbaglio? (in sostanza una via complementare all'approssimazione e per questo spesso erroneamente oggi confuse tra loro come faceva osservare Nike).
Non riuscirò più a tornare indietro all'uno, soprattutto dopo aver perso i passaggi consecutivi.
Praticamente è quello che viviamo con la vita, ma è anche l'unico modo per creare possibilità di libero arbitrio di cui ultimamente spesso discutiamo. Non sto intendendo che se sbagliamo e solo in questo caso possiamo scegliere. Ma che comunque una possibile scelta è originata da uno sbaglio di qualcuno, qualcosa, da un errore del sistema etc....

E questo permette anche l'operazione algebrica meno per meno uguale più, cioè usare l'errore e l'imperfezione per poter scegliere di, quanto meno, riavvicinarsi, tendere, alla perfezione

Concetto globalmente difficile da mandar giù, me ne rendo conto, anche facile da fraintendere. Mi rifermo per vedere cosa ne esce.
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