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Vecchio 18-10-2008, 00.20.33   #5
jezebelius
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio

Mi sono accorto insomma che quando c'è qualcosa che si mette sulla mia strada o anche solo un'azione fatta da altri od una situazione che cozza con quello che ho progettato/pensato in quel momento, mostro una parte cattiva di me.
Divento un egoista della miseria ed in questo egoismo ci sta pure l'insensibilità nei confronti di chi mi ( si ) " mette " davanti la sua necessità o urgenza o che altro.
Mi è capitato di vederla spesse volte sta cosa, questo comportamento ma non ci avevo mai posto la dovuta attenzione.
Ieri, per l'ennesima volta mi si è messa davanti una situazione per cui da quel che avevo pensato di fare ( per me ) è arrivata una richiesta di aiuto, non grave per intenderci ( ma anche qua ho usato il mio parametro in quanto una cosa grave per l'altro, per me, in quel caso, non lo era ).
Insomma, uno scombussolamento dei miei piani, anche fosse stato prendere un gelato.
Ora, anche se fisicamente non potevo dare, fornire aiuto, potevo fare ben poco, la richiesta c'è stata e probabilmente con la mia presenza avrei potuto dare sollievo. Non l'ho fatto!
Anche se sono andato mi sono comportato una chiavica ed il mio atteggiamento ( del tipo sta cosa da risolvere è semplice, quindi non hai bisogno del mio aiuto ) non era, e non è stato, per nulla costruttivo e di aiuto.

Mi fa pensare tutto ciò, perchè gia, in fondo, faccio una differenza tra " cose semplici " e " cose difficili" ( come se per tutti fosse obbligatorio fare questa differenza, senza pensare che ognuno ha il suo metro di valutazione; ad esempio una gomma a terra per uno che la sa cambiare e sa cosa fare quando accade potrebbe essere facile rispetto a chi non ha mai avuto questo tipo di incoveniente ).
Altra cosa che ho visto è che divento un carro armato, una specie di corazza ambulante della serie: " devo fare questo che ho pensato, nessuno può mettersi davanti, se lo fa lo travolgo e non è colpa mia: è lui che mi si è messo davanti!". Insensibilità appunto.
Forse posso riassumere in quel nerettato e sottolineato una buona parte di quel che ho portato come esperienza.
Insomma è la "richiesta" - da parte di altri - ed il chiedere o richiedere - da parte mia - che mi provoca, o almeno è una della cause, quell'atteggiamento.
Mettere su una corazza, ora l'ho ben presente il momento, all'atto della richiesta lo posso tradurre in un non dare effettivo.
La circostanza per cui, nell'occasione di cui sopra, avevo progettato di fare per me è solo un aspetto che probabilmente voleva comunicarmi altro. Ed in proposito mi sono accorto proprio in questi giorni come l'angoscia mi assale ogni volta che ho da chiedere qualcosa. Quella stessa angoscia che è partita nel momento in cui mi è stata fatta la richiesta.
E' molto probabile che la dinamica se pure al momento non l'ho ben chiara, porta con se qualcosa di altro, di più profondo. Cercando di analizzarla mi rendo conto, allora, che mi sono comportato allo stesso modo di come i miei genitori o anche qualcun altro col quale son venuto in contatto ha manifestato al momento di una probabile richiesta da parte mia.
Quelle facce, quelle sensazioni, quel modo di porsi hanno probabilmente influito ed inciso su di me e per questo si sono manifestate in quel momento; come sicuramente si son manifestate allo stesso modo ma in altre occasioni.

Sono certo che c'è ancora altro, come per esempio la convinzione di essere nel giusto al momento del rifiuto - anche se come detto ci sono andato, è come se mi fossi rifiutato di andare - e di stare facendo qualcosa per chi di me aveva bisogno: metterlo davanti alle sue responsabilità.
Ma ora mi rendo conto che non è stato quello un modo "sano" per incentivare un comportamento responsabile!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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