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Vecchio 01-04-2012, 15.24.21   #9
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Quando sento che in una discussione la rabbia sta montando dal basso, se sono attenta posso tentare di modificare la situazione dal suo naturale ed automatico divenire, togliendo importanza ad esempio a ciò che mi sta facendo diventare "essere arrabbiata". Spesso mi è bastato pensare a ciò che davvero è importante per smettere di diventare "essere arrabbiata" e tornata a poter gestire la situazione.
C'è un passaggio dal "sentire/avere rabbia" all'"essere arrabbiati". Superato il passaggio senza che ci accorgiamo non c'è più tanto da fare a meno di non applicare una forza molto alta per governare se stessi e gettare nell'abisso, nel fosso nero, il motivo della rabbia. Cioè togliere importanza all'evento e alle recriminazioni. Cambiare luce, cambiare visuale..
La rabbia è una forza disgregatrice se la subiamo, se ci facciamo possedere ecco che per riunire i pezzi... va da se che ci vuole un magnete molto più forte.
In sostanza a me pare che la rabbia sale e possiede il piccolo io, o la parte di noi (non ha importanza come la si vuol chiamare), che in quel momento viene colpito dall'influenza esterna, tentato. Una volta che ci lasciamo possedere, esorcizzarci è un'impresa importante. Vuol dire che dobbiamo non solo riattirare verso il nostro centro magnetico l'io scappato ma anche scacciare la forza che lo ha posseduto.
Vuol dire essere più forti. Per esserlo non possiamo stare rivolti nella direzione da cui viene la forza che possiede.
Possiamo osservare.


Questo per la prima parte, la seconda parte del discorso era un tentativo di gestire la cosa prima del passaggio.
Ma non si possono gestire gli altri, pertanto ci si deve autogestire. QUello che dicevo di aver notato, in realtà è una banalità, è che ad esempio in un litigio, più ci si rimbalza la rabbia a vicenda è più si è posseduti. Allora ho fatto degli esperimenti per cercarre un modo di salvaguardare il salvabile. Nel momento in cui sentivo colpire le corde dell'io di turno ho tentato di bloccare la situazione. Ma ho notato che questo muro crea un rimbalzo. Cioè noi siamo tendenti allo sfogo. E se siamo arrabbiati ci sfoghiamo con il fuori, con l'altro che diventa una specio di fogna in cui buttare tutto il marcio che abbiamo dentro. Ma se l'altro non fa entrare nulla, si chiude, non ci permettere di liberarci, non coglie la provocazione, non muove attacchi, non risponde... mette un muro insomma tutto ciò che lanciamo ci torna indietro, sai il gioco dei bambini: specchio riflesso? Ne avevamo anche parlato in forum.
Purtroppo anceh questo è controproducente perchè arriva il momento che il rilacio è troppo forte e infuoca o che ci si autotenta un altro io superbo che in quel momento sfugge perchè siamo presi dall'io offesso e perdiamo comunque il controllo. In ogni caso sarebbe una chiusura e chiudersi in un bastione è sempre rischioso se non si hanno tante tante tante risorse per sopravvivere.
Inoltre ho potuto osservare che anche volendo non farlo, comunque l'io bastardello ti parte con un sorrisetto, un commentino ... e quindi la palla anche se non vorresti, la ritiri. Controllare proprio tutto vorrebbe dire avere un buon grado di IO integrato. Ma se subiamo la rabbia, così non è.

Quando la rabbia ti possiede hai varcato la soglia del passaggio che dicevo prima. Ma se varchi il passaggio e diventi "essere arrabbiato" diventi tu stessa "rabbia" vuol dire che ti sei addormentata e se ti addormenti duranti i passaggi... non porti con te il ricordo del posto che lasci e quindi tutto è stato vano .. perdi coscienza e tutto è da rifare la prossima volta o recuperandolo. Di fatto se ti arrabbi ti dimentichi di te.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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