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Vecchio 26-09-2007, 12.29.17   #4
griselda
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Questa notizia ha fatto il giro dei quotidiani:
Palermo, uccise la moglie che lo umiliava Forse se la caverà con due giorni di carcere.
Arrestato quattro anni fa per aver accoltellato la moglie dopo l’ennesima lite famigliare. Ha confessato dicendo di aver liberato se stesso e la figlia dalle continue vessazioni della moglie. Vennero chiesti quattordici anni di detenzione dal PM.
La difesa tramite le attenuanti ottenne una condanna di sei anni di reclusione.
A seguito di tutti quei benefici di legge vigenti tra cui anche l’indulto ( tre anni condonati) e il risarcimento volontario alla famiglia di lei è stato rilasciato, dopo solo due giorni di carcere perché dichiarato non pericoloso e pare che non ne sconterà altri.

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Se questo è l'esempio che i nostri figli hanno e avranno davanti agli occhi .... questa è la società che vogliamo? Di massimo permessivismo? Di massima comprensione? E chi tiene conto di tutto il resto? Di una vita spezzata, di un coscienza che non prende atto pienamente di ciò che ha fatto? Uccidere per liberarsi di una moglie marito figlio amico conoscente passante che ci vessa? Stiamo a pazzia'?
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