Discussione: Il perdono
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Vecchio 08-03-2012, 11.35.16   #61
Sole
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Se non sei arrabbiata e non provi risentimento, da cosa è costituito il nodo/legame?
Dall'impossibilità oggettiva di dare fiducia che porta al sospetto, al pensar male non per il passato ma per il futuro. Il pensar male porta a stare male. Attira una valanga di pensieri che danneggiano il buono che si riesce a fare ecc ecc... Come o cosa libera dal bisogno di difendersi che lega inesorabilmente al passato e preclude il futuro? Razionalmente le risposte le ho tutte... è l'emotivo e l'istintintivo che non sono tanto d'accordo. Per cui mi "servite" voi per sistemare le idee...
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Io non credo che l'altro debba essere pentito per poterlo perdonare, sono d'accordo con chi ha detto (Cubo mi pare) che il perdono è una cosa "mia" , che mi rende libera, e migliore di prima.
Infatti neanche io lo credo...
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Chiaro che poi non bisogna permettere al perdonato di perpetrare il torto (se è reale perchè a volte mi son ritrovata a vedere le cose da un altro punto di vista, una volta perdonato)
E come? E' questo il punto. E' facile dire perdona e stai bene, non è vero, dipende dalla situazione. Se ti metti a non permetterglielo è "guerra" se è guerra combatti e ti difendi... ma la difesa a volte è eccessiva, attacchi prima ancora che le cose siano manifestate... vivi proprio male... e dunque?
Certo razionalmente la risposta è facililssima: si resta concetrati nel qui ed ora, senza sand box, senza preoccuparti per il futuro ma solo se le cose iniziano a manifestarsi ecc ecc... poi puntualemte si manifestano ed un nuovo evento da perdonare. Oppure, ancora meglio: individuare la fonte esatta del problema, localizzarla, isolarla, evitare ogni tipo di situazione che possa far manifestare il problema..... cioè non si è liberi! Emotivamtne è soffocante e mentalmente è ossessionante e stimola l'istinto alal difesa e all'attacco. Da ogni parte è disgregante. Emotivametne quanto reggi? Più che altro il ricordo di te quanto regge? Intervengono tutta una serie di dinamiche successive: il bisogno di fidarsi dell'altro, il bisogno di mollare un pò. L'equilibrio in queste dinamiche è veramente labile. Basta un niente per precipitare e ricominciare da capo. L'unica soluzione saggia esistente è perdonare ed allontare la fonte del problema qualora sia possibile.
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Pero' ho la sensazione che tu Sole stia cercando un'altra risposta.. ma non riesco a prendere la domanda.
Se riesci a metterla in altre parole, ascolto volentieri.

Infatti hai ragione, ma dovevo io tirar fuori delle cose che non mi erano chiarissime, spero di esserci riuscita sopra.
Perdonare è sicuramente un gran passo ma poi la realtà presenta fasce di colore che sottopongono ad un duro e costante lavoro .. dove addormentarsi vuol dire disgregarsi, riempirsi di emozioni negative distruttive.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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