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Vecchio 01-04-2008, 20.54.44   #4
Ray
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Io però una cosa sulla degenerazione della religione e suoi effetti sulla confessione vorrei dirla.

Non è il prete o sacerdote o comunque l'uomo che assolve, non spetta a lui decidere, è Dio che lo fa, lui è solo il tramite. O perlomeno così ritengo dovesse essere in orgine il senso del sacramento che, proprio in quanto sacramento, non può essere impartito da un umano.

Il che significa che l'assoluzione, per colui che è pentito, è certa, scontata, non dipende da null'altro che da chi si confessa.
La formula recita "Ego te absolvo" e la confusione probabilmente nasce da quell'"ego". In latino la frase, così come è messa, sarebbe sbagliata in quanto in latino non si specifica il pronome di chi compie l'azione (soggetto) che è sottointeso dalla persona del verbo.
In questo caso il fatto che sia detto "ego", anzi "Ego" maiuscolo indica che è l'"Io" che parla, non l'umano, ma il divino che si esprime attraverso di lui. Si specifica che sono forze superiori che agiscono, forze evocate dal sacramento.

Infatti la penitenza, questa si data dall'umano a scopi educativi, viene data dopo l'assoluzione. Il che significa che, se anche non faccio la penitenza, l'assoluzione resta. Per avere un'idea del valore educativo della penitenza un buon esempio era l'abitudine medioevale di dare penitenze di rinuncia collegate al peccato in questione... ad un goloso veniva impartita una settimana a pane e acqua per dire. Ma è qualcosa che vale ad un piano ben più basso dell'assoluzione... la penitenza è pensata dal sacerdote, l'assoluzione viene dall'alto, il rito e la formula non varia, la penitenza si.
L'officiante non è li per giudicare ma per eseguire, fare da ponte. Per permettere e agevolare la salvezza, non per condannare. Solo Dio giudica e solo nel giorno del giudizio. Ogni altro giudizio è superbia.

Ma le cose spesso non sono come dovrebbero essere e quindi quell'agevolazione a mettersi in contatto con quella parte divina di noi, quell'Io (Ego) che perdona, agevolazione tramite sacramento, spesso può venire a mancare dove ci si aspetterebbe di trovarla. Per questo dio che è un'agevolazione e, paradossalmente, non un'indispensabilità. Sempre restando nei termini della nostra Tradizione, un reale "pentimento" e relativa "confessione" dovrebbero essere sufficienti ad ottenere l'Assoluzione, checchè ne dicano certi preti.
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