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Vecchio 03-04-2008, 11.27.17   #21
stella
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
A me pare paradossale che con Papa Woityla la Chiesa sia arrivata ad affermare che la salvezza puo' esserci anche fuori dalla Chiesa (scusa il bisticcio) e che invece se stiamo all'interno della Chiesa ma dissentiamo su alcune cose restiamo nel peccato.
Forse una posizione intermedia dovrebbe essere trovata.
La salvezza sta anche fuori dalla Chiesa, ma l'importante è essere coerenti: se aderisco alla Chiesa Cattolica aderisco anche alle sue regole.
Essendo la confessione un Sacramento della chiesa che si chiama "riconciliazione" ci vuole un intermediario che somministri il Sacramento, come nel Battesimo.
Non credo che i sacerdoti hanno il potere di spaventare qualcuno durante la confessione, forse siamo noi stessi che ci spaventiamo di quello che dobbiamo dire...
Dirlo a se stessi e a Dio nel nostro intimo suona in un modo, ma dirlo a un'altra persona e in questo caso dover descrivere a parole e a voce alta i propri peccati può essere traumatico...
Le parole che il confessore dice, dovrebbero suonare come dei consigli e incoraggiamenti a non ricadere più in quella colpa e a far riflettere la persona.
Il discorso di base è che se una persona battezzata vive il proprio battesimo e i sacramenti mettendoli in pratica nella propria vita, per il fatto stesso di non essere in linea avendo commesso dei peccati cercherà la riconciliazione e la penitenza, senza subirli passivamente...
Quindi il discorso è molto a monte nella vita di una persona...
Per fare un altro esempio è come vivere tutta la vita senza curarsi della prevenzione delle malattie e senza norme igienico sanitarie e quando succede un guaio restare traumatizzati dalle parole che un medico chiamato in un dato frangente potrebbe dirci...
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