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Vecchio 30-09-2008, 16.43.52   #1
Uno
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Predefinito La doppietta della vecchia cinquecento, come funziona la mente

Chi ha mai guidato una vecchia cinquecento?
Io si, la cinquecento era molto vecchia ma eravamo ancora nel periodo in cui appena presa la patente qualsiasi cosa che andasse in moto e poteva portarci in giro era un astronave... non ci occorrevano ancora auto da 200 e passa km orari dai costi equivalenti a mezza liquidazione del padre.
Da questo punto di vista il discorso stava bene nella sezione "antiquario", ma io volevo parlare di una particolarità della cinquecento (almeno i primi modelli) che chiamavano comunemente "dover far la doppietta" per cambiare marcia, soprattutto dalla prima alla seconda.

Molto sinteticamente il concetto è che siccome la sincronizzazione di quei cambi non era perfetta, cambiando le marce come sia abituati a fare oggi a volte poteva grattare (soprattutto con una guida giovane e un pò sportiva). Il rimedio era allora frizione. folle, togliere la frizione, colpo di acceleratore, frizione, seconda.
In pratica quel colpetto di acceleratore in folle permetteva al motore di mettersi più in pari con la marcia che andavamo ad inserire cambiando.

Credo che la teoria non sia abbastanza comprensibile a tutti, forse soprattutto alle signore, magari la riscriviamo, comunque l'interessante è che la nostra mente utilizzando un cambio grezzo, non sgrossato lavora in un modo molto simile.

Se ci pensate ogni volta che dobbiamo cambiare schema di pensiero c'è bisogno di un momento di "vuoto". In realtà virgoletto vuoto, perchè in quel folle bisognerebbe dare un'accelerata per poterci sincronizzare con una marcia più veloce.
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