Discussione: Volere è Potere
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Vecchio 11-10-2009, 21.18.43   #12
griselda
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Non commento tutti i post però sono uscite cose interessanti non limitate alla superficie, solo approfitto del post di A92 per mettere della carne sul fuoco.
Oggi diciamo che Marte è il pianeta (o il dio greco) della guerra, in realtà non è proprio preciso. La guerra e la combattività è una conseguenza, il fulcro è la conquista. Sarebbe più preciso dire che Marte ed i suoi influssi sono quelli della conquista, cosa che poi può farci diventare battaglieri tra le altre cose... ma pure astuti (per fare altro esempio) o pazienti come nelle varie arte della guerra orientali.
Quindi posto che l'analisi di A92 e cioè sulla relazione tra Marte e la volontà, sia giusta, e lo è, come la inquadriamo?

Semplice, quando compiamo un atto di volontà verso l'esterno sempre stiamo conquistando qualcosa, idem se siamo rivolti nell'interno, ma cambiano delle cose.

Prendo spunto dalla frase che Filo mi ha scritto, nell'altro 3d, per andare avanti nel discorso: "con quella bocca puoi dire ciò che vuoi".
In realtà posso sempre dire qualsiasi cosa, bisogna vedere se sono disposto ad accettare ed eventualmente pagare le conseguenze, cosa che non è limitata al parlare.
Posso io palpare il sedere ad una bella ragazza che mi passa vicino? (posto che io voglia farlo) Si che posso, ovviamente devo essere pronto o comunque sapere che questa può girarsi e mollarmi un ceffone o denunciarmi per molestie, ma potenzialmente la possibilità di fare questa cosa l'ho se la voglio.
Diverso invece se voglio fare un saltino sulla Luna, questa non è una cosa che posso fare a prescindere ed eventualmente pagarne o subirne le conseguenze dopo, minimo dovrei mettere via i soldi e affittarmi una navicella russa o simili.

Nell'esempio brutale, ma credo altamente comprensibile del palpamento alla ragazza, si comprende che con quella azione io sto entrando nella sfera personale fisica di un'altra persona, la sto conquistando (non in senso romantico) e anche in maniera violenta. Ma anche se pensiamo ad una cosa simile vista dal lato romantico il discorso non cambia, il mio volere se coincide con il potere diventa una qualche forma di conquista quale che sia l'obbiettivo o il premio. Anche solo spostare una sedia è una conquista (ridicola come potenza), un'affermazione del mio esistere.

Mi rifermo per permettere a chi vuole la riflessione.
Domanda magari fuori luogo, non so, me ne scuso, in caso, anticipatamente, ma mi domando se essere nati come me con Marte come pianeta influisca sul modus comportandi? Cioè il Dio della conquista ha un influsso particolare su di me?
Conquistare vuol dire voler avere potere su qualcosa/qualcuno da li nasce la ricerca della conquista con pazienza e astuzia.
Mi pare di aver capito che se è veicolata verso l'interno è ok mentre se avviene fuori logicamente no.
E l'affermazione del proprio esistere passa attraverso la conquista del fuori, cioè "ci" illudiamo che sia così?

Mentre non ho capito niente sul discorso di con quella bocca puoi dire ciò che vuoi, cercherò la discussione dove è stata menzionata.
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