Discussione: Volere è Potere
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Vecchio 13-10-2009, 12.22.12   #16
Uno
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Domanda magari fuori luogo, non so, me ne scuso, in caso, anticipatamente, ma mi domando se essere nati come me con Marte come pianeta influisca sul modus comportandi? Cioè il Dio della conquista ha un influsso particolare su di me?

Questo lo sai già, no?
Quote:


Conquistare vuol dire voler avere potere su qualcosa/qualcuno da li nasce la ricerca della conquista con pazienza e astuzia.
Mi pare di aver capito che se è veicolata verso l'interno è ok mentre se avviene fuori logicamente no.

Perchè no?
Se non ti ritiri in una grotta (e anche in quel caso ci sarebbe da discutere) per forza devi conquistare la vita, importante è il modo con cui si fanno le cose, il perchè e poi ultimo ma non in ordine di importanza quello che si fa.
Quote:

E l'affermazione del proprio esistere passa attraverso la conquista del fuori, cioè "ci" illudiamo che sia così?
Già ci si illude
Quote:


Mentre non ho capito niente sul discorso di con quella bocca puoi dire ciò che vuoi, cercherò la discussione dove è stata menzionata.
Non importa era solo un esempio per introdurre il fatto che non solo io con la mia bocca, ma chiunque può dire tutto, il problema è poi risponderne etc..

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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Solo il volere verso l'interno e' potere illimitato quello diretto verso l'esterno invece incontra il limite della sfera altrui , il limite della responsabilita' degli effetti sulla sfera altrui o il limite dato dalle mie limitate possibilita' .
Verso l'interno è illimitato?
Vuoi farmi un esempio?

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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Sorge una domanda un po' filosofica: ma è possibile volere qualcosa di impossibile?
No non si può volerla questa cosa impossibile, ma ti rilancio come a poker : esiste una cosa impossibile? (in assoluto)

Il problema è l'allineamento nello spazio tempo cosa su cui torniamo in maniera diversa (anche i "famosi" piccoli io di cui parliamo alla fin fine che cosa sono?).
Il bello della faccenda è che se non ti allinei e trovi un centro di gravità non puoi neanche trascendere i limiti spazio/tempo appunto, come fai a spostarti su un'altro piano o (in un ottima evoluzione) abbracciarli tutti se non sei tutto d'un pezzo?
Tipo sei in camera da letto dopo bagordi (metafora che ricorda parecchio lo stato normale di vita ) e hai sparso vestiti per tutta la stanza. Premettendo che metaforicamente (nella realtà ovviamente no) quei vestiti contribuiscono a rappresentarti a formare il te ed informare l'altro su cui chi sei, come fai a spostarti in un'altra stanza se non recuperi i pezzi? Ci vai nudo, quindi, sempre metaforicamente parlando, non ci vai tu, ma qualcosa di vagamente e parzialmente tu.

Come inquadreresti/ste questo centro di gravità? Con la volontà o con il potere?
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