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Vecchio 28-04-2009, 10.17.50   #17
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
In questo contesto (come in quasi tutti i contesti) c'è un fine ed un mezzo. La visione umana dei mezzi e dei fini divini è sempre invertita.
Il fine non era al Cristo dimostrare che attraverso Gesù si è fatto uomo. Quello era il mezzo, il fine era mostrarci le cose importanti dell'essere umano. La più importante, o comunque una delle più importante è che l'uomo non è mai solo, ed il momento di solitudine che è accessibile solo nei passaggi tra uno stato ed un'altro è una conquista e non una disgrazia. Lì in quel passaggio c'è il segreto dei segreti, ma noi siamo troppo aggrappati allo stato precedente o a quello che immaginiamo arriverà per accorgercene.
Ora non sto dicendo che sia desiderabile permanere nei passaggi, grave sciagura sarebbe, ma affermo che anche se siamo perfettamente coscienti per il 100% della nostra vita, se perdiamo coscienza in quei passaggi non avremmo fatto nulla di più di chi dorme costantemente.

Mi rendo conto che l'argomento potrebbe essere (o sembrare) misterioso, ma intanto l'ho accennato.
C'entra il nerettato con quella disperazione di cui parlavo piu' su ?
Il momento della solitudine non solo fisica ma come assenza di speranza di ritrovare quello che si e' perso , il senso di abbandono che serve al passaggio allo stato successivo?
Non siamo soli perche' una soluzione c'e' sempre ...al limite la pazzia, la fuga dal reale se non sopportabile , pero' la sensazione di essere soli , abbandonati senza speranza e quindi la sofferenza e' il mezzo per passare ad altro stato ed e' la conquista di cui e' capace l'uomo.

Quindi non e' importante stare un po' piu' su ma capire che c'e' ogni volta la possibilita' di andare piu' su.
Questo volevi dire?
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