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Vecchio 29-04-2009, 17.52.44   #20
Uno
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
C'entra il nerettato con quella disperazione di cui parlavo piu' su ?
Il momento della solitudine non solo fisica ma come assenza di speranza di ritrovare quello che si e' perso , il senso di abbandono che serve al passaggio allo stato successivo?
Non siamo soli perche' una soluzione c'e' sempre ...al limite la pazzia, la fuga dal reale se non sopportabile , pero' la sensazione di essere soli , abbandonati senza speranza e quindi la sofferenza e' il mezzo per passare ad altro stato ed e' la conquista di cui e' capace l'uomo.

Quindi non e' importante stare un po' piu' su ma capire che c'e' ogni volta la possibilita' di andare piu' su.
Questo volevi dire?
C'entra se per speranza intendiamo anche la visione di altre risorse.
Come dici tu c'è sempre un'altra soluzione (mescolamento di altri elementi primari) o detta in altri termini finchè c'è vita c'è speranza.

Accade anche nelle piccole morti e rinascite giornaliere, cioè quando andiamo a dormire. Se qualcosa è rimasto in sospeso si fa fatica a dormire, non vogliamo lasciare quella giornata anche se sappiamo che in questo caso potremmo continuare il giorno dopo, dentro di noi sappiamo che quello che faremo il giorno dopo non lo abbiamo fatto ora quando andava fatto. Ma quando sappiamo che quello che è fatto è fatto e nulla potrà essere più cambiato, anche sapendo di aver fatto bene ci troviamo nella posizione di maggiore impotenza.
Rifaccio sempre l'esempio delle cellule totipotenti che sono la potenza assoluta del biologico, finchè non fanno qualcosa e diventano l'impotenza biologica assoluta quando hanno esaurito il loro compito.
Ed è in questo momento che Cristo si incarna completamente nell'Uomo, non perchè muore, ma perchè raggiunge il punto più basso o se vogliamo più alto dell'impotenza , quello che è fatto è fatto e non può essere cambiato (almeno nella 3° dimensione).


Citazione:
Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Io non ho mica capito se parliamo di morte dell'io oppure della morte che capita ad ogni essere vivente alla fine dei suoi giorni.
Sono paragonabili?
Certo, ma anche andare a dormire, o finire la scuola, lasciare una persona, perdere un amico etc....
Sono su livelli diversi ma analogicamente sono la stessa cosa.
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