Discussione: Vivere in difesa
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Vecchio 19-05-2011, 13.49.39   #88
Sole
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Vivere in difesa.
E' come indossare un'armatura pesante, pesantissima. Difficile muoversi.

Non ho capito bene cosa intendi Sole col riferimento al foglio e alla bolla ma credo che se indossare un'armatura sia troppo faticoso sia anche necessario a volte. Allora come fare?
Imparare a toglierla quando non serve, per esempio?
Il capo accennava a vivere i momenti meno buoni come buoni. E diceva che si dovrebbe difendersi solo se serve e senza farcisi tirare dentro (qui allacci il discorso del distacco Sole?)
provo a spiegar meglio e magari mi chiarisco anche io nel frattempo certi punti.
Nel riferimento alla bolla e al foglio non intendevo un'armatura o una corazza, o meglio, non intendevo quella che potremmo indossare vivendo in difesa. Intendo una condizione dell'essere in cui ciò che ci arriva dall'esterno e che normalmente andrebbe a colpire e stimolare certe parti di noi, cha a loro volta reagirebbero rispondendo da dentro verso fuori, non riesce a superare la corazza. Quindi non è una corazza difensiva data da un meccanismo inconscio, non è una corazza ma è appunto una specie di "selezionatore".
Rispondendomi da sola a quello che mi ero posta, questa condizione dell'essere non può indurre ad una chiusura eccessiva verso il fuori, proprio perchè è necesaria una certa attenzione costante per non farsi influenzare. per cui in un certo senso, o forse in tutti i sensi, si è sempre aperti e si cerca di essere pronti a schivare o parare. Che non è predifesa ma sorveglianza. Infatti si diceva più sopra che è necessario stare attenti e smettere di pre-giudicare le azioni e le intenzioni altrui.

Per il distacco si, intendevo anche quello insieme a questo sopra.
Quote:


Mah. Io so che quando sono "sazia" cioè abbastanza serena o contenta di me sono molto meno aggressiva. Ho meno bisogno di difendermi perchè non sono in movimento verso fuori cercando qualcosa (nel mio caso attenzioni) ma ho in me quel che mi serve e quindi anche le offese pesano meno.

Ovvio, più sono serena meno i lascio ferire e quindi meno ho bisogno di difendermi. Cambia l'importanza della cosa che ha, o non ha, il potere di ferirmi, offendermi.
Cambia anche l'intensità con cui mi identifico con l'altro.
E questa ultima cosa è dura da digerire...
Momenti in cui abbiamo più energia emotiva e momenti in cui ne abbiamo di meno.
Nei momenti in cui ne abbiamo di meno, non ce la facciamo a tenere il guinzaglio dell'IO dominante o più forte. Secondo me non è che si indebolisce mai nei momenti "in" ma è sempre forte uguale, è la nostra percezione di lui che è variata per via dell'energia e della capacità del bacino un pò superiore del momento, che appena si abbassa punisce.
Forse, osservando certi movimenti in me, è probabile che nei momenti "in" non si utilizza o consuma nel modo migliore, si rischia troppo per poi ritrovarci di nuovo intasati o stagnanti.

Un fiume di parole, spero di aver chiarito cosa intendevo.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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