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Vecchio 13-05-2008, 09.36.02   #8
Uno
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Se ho capito bene, questo spazio di Hilbert è una "rappresentazione" fisica/spaziale del tempo (non è corretta come definizione ma al momento non me ne vengono di migliori), cioè in un dato sistema/universo lo spazio di Hilbert è quel quid che fa da "legante" con il tempo, e che permette dunque agli eventi di scorrere, altrimenti avremo un sistema/universo statico e immutabile (come una fotografia, o una scultura...)

Questi universi lineari che vedremmo a seconda del nostro punto di vista sarebbero quindi come una serie di fotogrammi di film, come ad esempio sfogliando velocemente quei libricini per bambini che danno l'animazione, cioè l'illusione di movimento... (interessante però la parola, anima-zione..)

Non essendo però trasparenti gli universi non possiamo vederli, non stando fermi almeno... l'unico modo per vederli è vivere (muoversi nel tempo)...
Lineari per agevolare la nostra comprensione, perchè ci riesce difficile immaginare multidimensioni, o meglio dimensioni superiori alla terza. Quindi prendendo una retta per volta è un pò più semplice.
Lo spazio di Hilbert è quello che tentavo di mostrare anche a livello dell'uomo (uomo, universo, qualsiasi entità ha lo stesso principio) con l'immagine dell'uomo vitruviano e le rette. Quindi se consideriamo il tempo come lo conosciamo passato>futuro è uno stato del sistema a cui è associata una direzione, con una costante moltiplicativa arbitraria, cosa che conosciamo con la teoria della relatività, per quanto questa non sia perfetta o meglio non sia applicabile a tutti i livelli nello stesso modo.

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Originalmente inviato da Faltea Visualizza messaggio
Si potrebbe dire allora che la nostra capacità percettiva è limitata per cui non ci permette di vedere questi spazi paralleli che si creerebbero con la teoria di Everett?
Di conseguenza si potrebbe afferemare, anche se non dimostrare, che c'è la reale possibilità di un flusso che si dirama ad ogni nostra scelta creando i tanto acclamati (nei libri di fantascienza, nei film, etc) mondi paralleli....
Già, di questo stiamo parlando, ma la cosa è ben più anticamente conosciuta dei nostri film di fantascienza, la stessa teoria della sincronicità (per non andare troppo indietro e non uscire dalla scienza moderna) di Jung troverebbe nuova linfa e "spiegazione" a molti eventi se considerasse, riconoscendo gli universi paralleli, la possibilità che un evento nel nostro qui e ora possa essere legato ad un evento in un altro qui e ora.... a dire il vero anche nel solo nostro universo questo accade, ma manca il punto di passaggio, lo stesso punto di passaggio che manca per la teoria (che per me non è teoria neanche questa) dell'universo olografico. Punti di passaggio che invece sono evidenti e incasellano tutto per bene se consideriamo infiniti universi paralleli.
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