Discussione: Religioni
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Vecchio 17-08-2005, 11.13.40   #33
Ray
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Mi inserisco in questa discussione convinto che l'argomento trattato sia di importanza fondamentale, soprattutto di questi tempi la cui tendenza generale "svuota" o cerca di svuotare di ogni possibile significato superiore tutte le manifestazioni umane.
Concordo infatti pienamente con Jezebelius quando dice che la religione delle origini era completamente diversa dalla attuale che ritengo tuttalpiù un simulacro di ciò che avrebbe dovuto essere.

Detto ciò va specificato che la religione rappresenta, o meglio dovrebbe rappresentare, la parte essoterica (per tutti) di una dottrina trascendentale (metafisica), in contrapposizione ma anche a completamento della parte esoterica che invece è riservata ad un'elite di individui specificatamente "qualificati".
Il carattere essoterico della religione comporta che essa debba avere in se racchiusa, almeno in potenza, tutta la dottrina, ma che tuttavia offra a chiunque, qualunque sia il suo "livello", la possibilità di cogliere da essa qualcosa di utile alla sua evoluzione spirituale. Questo però non significa che debba venire livellata "in basso", come è tendenza moderna di tutto ridurre agli aspetti più "quantitativi" possibile. Tutt'altro, essa deve essere in grado di offrire qualcosa anche allo spirito più "elevato".
Tra l'altro, il fatto che il Cristianesimo delle origini, per qualificare se stesso, abbia scelto il latino "religionis = ciò che congiunge" pone la questione da un punto di vista completamente diverso dall'allora mondo greco-romano. Infatti da quel momento l'idea dominante sarà quella di un legame con un principio superiore e non più solo un vincolo sociale.
In ogni caso una religione regolare, proveniente da una dottrina regolare (tradizionale), comporta un origine "non umana" ed è organizzata in modo da conservare il deposito di un elemento ugualmente "non umano" che le proviene da questa origine (vedi R.Guenon – Considerazioni sulla Via Iniziatica). Questo indipendentemente dal livello di degenerazione in cui i suoi rappresentanti possano permettere, quando non contribuire, essa cada..
Le componenti di una religione regolare sono: dottrina, rito e morale. In ordine gerarchico, dal principio fino agli aspetti più "sociali" della questione. Se la parte dottrinale (dogma) e rituale (culto) vanno via via riducendosi, la religione degenera in semplice moralismo (vedi Protestantesimo). In ogni caso la religione dovrebbe essere, almeno nella sua parte più elevata (dottrinale) qualcosa di prettamente intellettuale (il dogma a supporto dell'intuizione intellettuale, così come un koan zen o un simbolo esoterico) ed è solo nei tempi moderni che si è ridotta ad un vago sentimentalismo che si potrebbe chiamare si e no "religiosità". Da qui il fraintendimento che vede "avere fede" e "appartenere ad una religione" come un tutt'uno. La fede è un sentimento che funge da supporto in attesa della "conoscenza" se mai giungerà (chi "fa esperienza", come dice Uno, non ha più bisogno di fede), mentre per appartenere ad una religione si deve prendere parte al culto, che è dire partecipare al rito. Anche il rito, così come la dottrina, ha un'origine "non umana" e due funzioni (una simbolica e l'altra sociale) riconducibili al "rappresentare in terra ciò che sta in cielo". La parola "rito" infatti si riferisce a "ciò che è conforme all'ordine" secondo l'accezione del sanscrito "rita". Infatti è appunto il rito il mezzo preposto a conservare quel elemento "non umano" cui si accennava prima. Se esso viene officiato "secondo la regola" resta comunque valido indipendentemente dal livello di degenerazione raggiunto da colui che officia. Questo perchè chi officia non è colui che compie ma il mezzo attraverso cui il rito viene compiuto. C'è da dire che ciò non significa che chiunque possa officiare il rito se così non è previsto dall'organizzazione iniziale di una religione. Nel caso del Cristianesimo infatti, per ottenere la qualificazione ad officiare i riti è necessario l'Ordine Sacro che "trasforma" l'individuo in un mezzo adatto al rito, indipendentemente dal suo livello di consapevolezza. Chi è divenuto in questo modo "adatto" rende un rito efficace, purchè eseguito nella forma prevista, qualunque sia la sua disposizione d'animo e la sua intenzione.
Per quanto riguarda la preghiera (prece = domanda, richiesta) essa è un rivolgersi direttamente, partendo dalla propria individualità, singola o collettiva nel caso di preghiere "di gruppo" ad un principio spirituale superiore, con un intenzione più o meno "materiale" a seconda del livello e del punto di vista di chi la esprime. E' comunque considerato un mezzo valido per "congiungersi" al divino.
Infine, l'aspetto prettamente sociale, che è dire "morale" di una religione ha lo scopo di porla nel mondo "corporeo" e nella vita di tutti i giorni. Essa dovrebbe essere una guida tanto per il comportamento individuale quanto per l'organizzazione sociale, in modo da ricondurre anche questi aspetti al principio "non umano" che ne è all'origine (ovviamente per coloro che non facendo ancora "esperienza" hanno bisogno di essere guidati). Ed è su questo aspetto e solo su questo aspetto che essa è passibile di certi adattamenti che tengano conto del mutare dei tempi, dei luoghi e dei popoli. Per il resto nessun "aggiornamento" è possibile a meno di voler minare alle fondamenta l'efficacia della religione in questione.

Ci sarebbero da dire molte altre cose, ad esempio sulle varie religioni e la loro – ritengo – origine comune, sul loro rapporto con la vita sociale e sulla loro funzione in quella individuale.
Sarebbe inoltre interessante esaminare i riti ad uno ad uno, nel tentativo di capirci qualcosa di più, almeno per quanto riguarda il Cristianesimo che, volenti o nolenti, fa parte della nostra esperienza. Sempre circa il Cristianesimo si potrebbe cercare di capire come si è modificato (vedi il discorso sulla reincarnazione) e da chi, in modo cercare di intravedere un "perchè".
Se c'è interesse io proseguo... posto di venire aiutato da chi può e vuole in un compito di simili proporzioni.
Ray non è connesso