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Vecchio 23-08-2008, 18.52.05   #8
Ray
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
A mio avviso il tacere come contrapposto al parlare e quindi al definire ,al dividere , al molteplice ,
e' legato all'Unita' , all'Uno , alla visione unitaria di tutte le cose.
E' col molteplice , con la conoscenza , nel senso negativo che si attribuisce alla scoperta dell'albero della conoscenza
che nasce la necessita' di definire le cose e quindi di parlare.
Tacere e' allora un tentativo di riaccostarsi a prima dell'origine delle cose.
Parlare e' nuovamente dividere.
Sicuramente, ma distinguerei il parlare dall'esprimere (che è un agire), parallelamente al tacere per imparare e al tacere dopo che si sa, riferito all'inesprimibile (che appunto, se viene parlato viene diviso e non è più lui).
Il tacere, come han detto altri, è spesso prima fase dell'apprendistato nelle scuole iniziatiche e questo, a scopo didattico, è certamente connesso al trattenere.
Vista dall'altra parte, quel riavvicinarsi all'origine presuppone un suo precedente allontanamento, che effettivamente c'è. Infatti quell'unità primigenia è indifferenziata... la divisione ha lo scopo di aggiungere prima di riunificare. Il processo di ordine nel caos è iniziato con la parola.

Quindia mio avviso c'è un tacere che frena un parlare (se vogliamo a vanvera) che corrisponde ad un trattenere qualcosa che in seguito mi permetterà di fare, di agire. Poi ci sarà pure un tacere connesso al silenzio nell'unità, in cui la divisione prodotta da un'eventuale necessità di esprimere diventa consapevole.
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