Discussione: Importanza Personale
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Vecchio 18-04-2007, 20.21.00   #32
jezebelius
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Originalmente inviato da Faltea Visualizza messaggio
Ipotizziamo che Pinco prima di agire, sia in grado di riflettere sul modo adatto di re-agire a seconda di come pensa sia meglio comportarsi: con rabbia, con indifferenza, con superiorità, con saccenza, con commiserazione, ecc...
Ipotizziamo anche che riesca in una conversazione a gestire questa riflessione ad ogni botta e risposta..
Pinco agisce a fin di bene e per mantenere il dialogo su un piano costruttivo...
Di conseguenza ogni sbotto di rabbia sarebbe "gestito e voluto da Pinco" ed ogni attimo di debolezza anche.

Questo è riuscire a gestire l'I.P.?

Inoltre se non utilizza nel lessico frasi o parole che contengano "IO sono, IO faccio, IO dico", lascia da parte l'Ego.. Almeno a livello figurativo, ossia fa vedere una proiezione senza Ego.
Ma già il fatto di dirigere la conversazione gestendola, farebbe di Pinco un IO FACCIO... pregno di ego (?) ma non visibile...
La spontaneità fa emergere la parte dominante percui l'ego o l'Importanza Personale (ma differiscono?), mentre la manipolazione potrebbe creare una finzione, una maschera.
Questi esempi mi servono per capire il concetto che state esprimendo, come postato sopra non mi entra...

Mi sento all'asilo che sto cercando di scrivere la A.....

se sono fuori strada
Alla fine come mi ha fatto notare " un Grande Amico "( ecco vediamo come reagisce la sua I.P. ) questa Importanza Personale è l'identificazione.
Cosa significa? Significa che se Tizio sa fare qualcosa di speciale ( ad esempio la torta di mele o anche scrivere in un forum), il suo saper fare qualcosa, che probabilmente nessun altro sa fare o sa fare meno rispetto alle sue capacità, lo inorgoglisce - con tutto ciò che ne consegue, ad esempio col passare del tempo si sentirà sempre più " fico" perchè saprà fare una cosa che gli altri non sanno o non riescono a fare - pertanto Tizio si identificherà, cioè diverrà " la stessa cosa", con questo aspetto parziale della sua personalità.
Altro esempio all'inverso. Se mi autocommisero, cosa che abbiamo detto più su nei primi post, lo faccio per attrirare molto probabilmente l'attenzione altrui e per converso perchè " mi reputo importante" perchè mi sento non capito etc etc ( quindi mi sono identificato con questo aspetto della mia personalità ) ossia, anche se non lo so, attribuisco a me stesso una grande importanza. Ciò potrebbe accadere perchè gli altri non mi considerano all'interno di un discorso ad esempio ; insomma mi piango addosso . Dunque cosa potrei fare? Cercherò, come in un circolo vizioso , mille scuse per dire o far notare, a chi non mi considera quanto vorrei, che ho delle qualità particolari - che io vedo mentre gli altri non se ne sono accorti - per cui non vedendo il motivo per il quale non mi si debba considerare inizierò a fare i capricci per esserlo. Anche questa insomma è Importanza Personale.
Che significa saper gestire l'Importanza Personale?
Significa non eliminarla, assolutamente no anche perchè questo mi pare che sia utopistico nonchè illusorio, ma invece " sfruttarla " ovvero sia rendersi conto, guardandola in faccia con un'attenta osservazione, che quella parte della nostra personalità in un dato momento che sta prendendo il sopravvento non siamo noi e, da questo, fare in modo che la frizione che si sviluppa da questa presa di coscienza ci fornisca quello di cui abbiamo bisogno.
Se ho toppato ditemi...vorrà dire che sgonfierò la mia Importanza Personale...
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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