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Vecchio 03-04-2009, 09.51.22   #15
Uno
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Quindi, se ho capito bene, se vogliamo esprimere con parole precise, sarebbe da lasciare il pensiero e togliere il pensato.
Citazione:
Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Da quello che ho capito, non serve più il pensiero perchè il nostro stesso essere si manifesta in quella direzione, un esempio che mi viene è lo spirito di sopravvivenza che fa agire ancora prima di pensare.....
Oppure, e questo è un esempio diverso, quando si ha una dipendenza forte verso una cosa tutto il nostro essere si manifesterà in quella dipendenza anche se non pensiamo più "devo ottenere quella cosa", questo pensiero è superato, non serve più, per il fatto che qualsiasi nostra azione sarà anche indirettamente finalizzata a quello anche se in quel momento pensiamo ad altro.

Forse....

Rispondo insieme.
Il nostro problema è che siamo abituati a considerare pensiero le parole, le immagini che ci passano per la mente.
Quello non è il Pensiero, quelle sono manifestazioni del pensiero, sono strutture del pensiero, forme del pensiero etc...
Per analogia possiamo pensare alla casa: "torno a casa" come famiglia, come luogo base dove trovare rifugio e pensare alla casa come pareti, tetto etc....
Le due cose sono collegate, ma le pareti il tetto etc... possono cambiare, si possono ristrutturare, dipingere o completamente sostituire, possiamo cambiare casa completamente nel senso di spostarci in un'altro indirizzo ed un'altro edificio.... ma il nostro senso di "tornare a casa" non cambia e non è influenzato da questo.

Quindi, ripeto, non stavo parlando di sospendere il pensiero, anche perchè parlavo di una terza forma del pensare, ma stavo parlando di sospendere le sovrastrutture del pensiero e rimanere pensanti senza orpelli, cioè il reale pensiero puro.

C'è anche la sospensione completa del pensiero, ma ora stavamo parlando di altro, stavamo parlando di quello che, appunto spesso viene scambiato con la sospensione totale del pensare, quando invece l'autore intendeva ciò che ora sto cercando di esprimere.
La sospensione totale o il silenzio (minuscolo, il Silenzio ho già provato a descriverlo altrove, caso mai lo riprendiamo), se vogliamo è un esercizio di passaggio, è uno stato necessario per "prendere fiato", ma non è il fine ultimo seppur è uno stato da trovare senz'altro per passar oltre.
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