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Vecchio 04-09-2007, 00.08.45   #9
Kael
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In natura esiste una ben determinata legge che attira "verso il basso" (dal punto di vista scientifico sarebbe più corretto dire che attira verso il centro, ma "basso" vale dal nostro punto di vista umano) e si chiama Legge di Gravità.
Qualsiasi corpo ne è soggetto, e se camminiamo è solo perchè abbiamo la terra sotto ai piedi che fa da resistenza...

Questo vale nel fisico ma si può facilmente trasportarlo anche al mentale...
Se la sofferenza sta in basso, la felicità sta in alto.
Il fascino della sofferenza opera sull'uomo come la gravità opera su un sasso. La differenza sta nel fatto che nel mentale la terra "sotto ai piedi" può sparire molto più facilmente che nel fisico...

Del resto, è così in tutto. Il polo negativo attrae, mentre quello positivo emana. Per questo l'uomo se si trova sul bivio fra male e bene, spesso sceglie il male. Non perchè sia lui a sceglierlo attivamente, ma perchè lo subisce passivamente. Ne viene attratto e non sa resistergli, per il fatto probabilmente che non è ancora compensato, vale a dire che la sua controparte emanante non è ancora sufficientemente sviluppata...

La vita stessa è una tensione costante fra queste due forze, quella negativa che risucchia/scioglie/attira e quella positiva che emana/condensa/spinge. A tal proposito credo che la discussione sull' Abisso possa riallacciarsi bene..
Di fondo c'è una necessità di equilibrio... nel momento che la tensione si spezza, la vita cessa. Bisogna resistere alla sofferenza così come i pianeti devono resistere alla loro forza di gravità, altrimenti l'universo intero collasserebbe.

Il fascino della sofferenza credo dipenda unicamente dalla scarsa capacità umana di "resistenza" per poter andare invece verso l'alto...

In natura si sa, è più facile camminare in discesa che in salita...

Concordo con Ray, si ha paura di stare bene perchè stare bene significa Dover Fare. E la mente, alla quale piace vivere di sogni invece che di Realtà, appena può si tuffa a rifugiarsi nella sofferenza così da avere una buona scusa per non Fare.
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