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Vecchio 15-10-2007, 17.30.54   #21
cassandra
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
eh se parti così...
Cmq...tu dici, non siamo noi ma il nostro ego a soffrire. Soffre a causa e per colpa di se stessso alla fine, se c'è una Dafne che soffre è perchè c'è stata una Dafne che si è creata delle aspettavive, si?
Fin qui ci arrivo, quello che mi blocca è il "rivolgere l'attenzione altrove", insomma, non è che la Dafne infantile o la Dafne isterica o quella permalosa spariscano solo perchè guardo altrove...non è forse vero che in quel "guardare altrove" non è altro che la Dafne superficiale ad entrare in campo? Finchè non gli arriva uno stimolo esterno che, come una gomitata, non rimetta al centro la Dafne bambina...(e Uno intanto prepara l'insetticida.. )
Magari sto facendo Milano-Torino passsando per Napoli ma non credo che negando di essere infelice posso cavarne fuori qualcosa se non un placebo per un tempo x(fino ad una nuova sollecitazione) certo se soffro e resto li a guardarmi piangere pensando a quanti punti paradiso sto accumulando non risolvo niente..ma accettare la sofferenza quando arriva e cercare a ritroso la strada per arrivare al problema..posso fermarmi al problema o trasformare la sofferenza in carburante per arrivare ... la dove non sono più tanti pezzi ma una cosa sola? mah
Comunque una cosa l'ho verificata nel tempo, l'essere consapevole dei miei limiti mi da forza, so di esser, per esempio, permalosa, una volta non l'avrei mai accettato, sentirmelo dire mi faceva soffrire come un cane (che mondo ingiusto, nessuno mi capisce ecc ecc) oggi invece lo dico e questo toglie forza sia a chi magari vorrebbe offendermi e per assurdo, pian piano, anche alla parte di me che ci godeva nell'offendersi..vabbè mi sto intorcolando..
Ho dato un'occhiata alla parola affascinare, non so se c'è una discussione su questo, ma il fascino è una specie di incantesimo di sguardi e parole..come definizione danno:"influenza o forza che una persona o una passione ha o esercita sopra qlcuno in modo da sopraffargli il giudizio e ridurlo a non essere più padrone di se stesso".
Quindi, può affascinarci la sofferenza? Io dico di si. specie se siamo convinti che soffrendo diventiamo virtuosi.
Partendo dal presupposto che il fatto che sono io a dire qualcosa ti dovrebbe già far dubitare dell'esattezza del mio concetto... provo ad approfondire,visto che in effetti ho generalizzato ed ancora peggio ti ho confuso le idee ed Uno mi ha lasciato così,per farmi rendere conto di cosa combina chi non è ancora in grado di centrare un argomento...(vabbè è un film mio...però ci starebbe bene... ).
Da ciò che ho innescato non è giusto sottrarsi,però devo metterci un bel ...da quanto mi pare di aver capito,l'Ego in primis non è cattivo,non va annientato,nè odiato,non ha chissà quali colpe,ha agito in base a ciò che poteva fare,mica allo scopo preciso di danneggiarci...ma va controllato,gestito...non deve avere il comando...è come se dovesse essere riprogrammato,la personalità non siamo noi e quindi quello che proviamo attraverso di essa non è nostro,ma suo,che cmq è parte di noi...
A questo punto ci metto un esempio,perchè il rivolgersi altrove di cui sopra si riferiva ad un caso specifico che potrebbe essere più o meno questo:Tizio al mattino si sveglia male,angosciato,triste...ha quel peso allo stomaco e si domanda perchè?non essendoci un motivo (presente),pensa ma vedi come soffro per quella cosa che è capitata...(passato),oppure mi manca qualcosa,sento questo vuoto,addirittura cerca un motivo da collegare a quello stato d'animo ed uno di solito si trova ecc.;questo accade perchè Tizio dorme e non si accorge di farlo,non è Cosciente (neanche minimamente) del meccanismo, ma se gli danno un imput per darsi la sveglia,o trova la sveglia che dir si volglia...aprendo gli occhi al mattino ancora potrà sentire quel peso, (probabilmente cristallizzato)ma da sveglio,riesce ad afferrare il senso di ciò che gli sta capitando e lo userà come spinta per trasformarlo in qualcosa di diverso...che dia emozioni positive,armoniose,amore come dice Uno...perchè Tizio attraverso la Ricerca ha iniziato a conoscersi realmente e quindi cercherà di farsi fregare il meno possibile...non sempre ci riuscirà,ma tra alti e bassi arriverà a farlo sempre meglio e spontaneamente.
Poi è ovvio che di sofferenze ce ne sono diverse e diversi modi per risolvere i problemi che le generano,ma già non avere più aspettative neanche affettive...accettare le cose per come sono ed anche per come sono andate in passato è fondamentale,ma qui entra in ballo il percorso di ricerca che bisogna fare personalmente...crte cose bisogna capirle da soli probabilmente...
Una cosa penso possa essere uguale per tutti e cioè che quando capisci chi è e come agisce la sofferenza non è più affascinante...anzi...



P.S.dimenticavo...i vuoti,le mancanze, quel qualcosa che ci fa sentire incompleti,monchi... mi viene da dire che possiamo compensarlo solo noi stessi,nessuno potrà farlo al posto nostro e questa è secondo me la parte più difficile...
Hai notato che comunque quelle "soddisfazioni" che ogni tanto riceviamo hanno una breve durata,non ci integrano ma spariscono dopo un pò e siamo punto e a capo...tutto si disperde nel continuo,incessante bisogno...individuata e curata la fonte del bisogno,cesserà anche l'automatismo e tutto il resto...come?...osservandosi credo sia un buon inizio,ricapitolando ...ma qui mi fermo perchè siamo sulla stessa piccola barca...

Ultima modifica di cassandra : 15-10-2007 alle ore 17.54.18.
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