Discussione: Trattenere e Spingere
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Vecchio 13-10-2011, 21.13.06   #48
Sole
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Mi sono posta anche io il problema. Il trattenere, come lo sforzo e la tensione, non può durare a lungo, occorre un tempo adeguato oltre il quale si danneggia o si modifica ciò che si trattiene.
Che intendi con danneggiare ciò che si trattiene?
Quote:


Il bisogno di spingere quando si trattiene a lungo un bisogno fisiologico potrebbe derivare dall'istinto alla sopravvivenza. Se sto troppo in apnea poi è quasi impossibile non spingere per ossigenarmi, quanto meno occorre molto allenamento e consapevolezza di andare incontro alla spinta e anche li trattenere quel bisogno quasi violento di respirare.
E' interessante il discorso della sopravvivenza, perchè portato ad aspetti più interiori di noi è come se un io spingesse fuori per sopravvivere.
Quote:

Quando si parla di stati energetici, stato emotivo ad esempio, non saprei quantificare. Ho l'impressione che il trattenere oltre un certo tempo la qualità cambi, si trasformi in qualcos'altro. Se trattengo molto uno slancio affettivo ad es., potrei trasformarlo in indifferenza alla lunga. Il passo verso la repressione mi sembra breve, cioè dove va l'energia troppo a lungo trattenuta?
Se si trasforma in indifferenza forse qualcosa è andato storto, nel senso che se trattengo stati affettivi, slanci affettivi sto cercando di trattenere quella gioia (ad esempio) e non riversarla sull'altro perchè non riesco a contenerla tutta. Ma nel momento in cui non sento più il bisogno di quello slancio può voler dire che il mio corpo, il mio essere ha aumentato la sua capienza a furia di trattenere, la contiene tutta e non ha bisogno di esprimerla, o forse molto meno di prima, però si sente l'affetto verso l'altro solo che appunto lo si può contener senza doverlo condividere (è un pò il dubbio che esprimo anche io dillà).
Quote:

Ci si può abituare al trattenere senza vuotare riempiendo la brocca.
Perchè dal trattenere si arrivi a vuotare senza spingere occorre un tempo limitato in relazione alla natura di ciò che si trattiene. La cosa sembra difficile anche a me identificarla e quantificarla senza cambiarne la natura.
Mi piacerebbe appronfondire se possibile.
Non credo di aver capito bene, mi puoi spiegar meglio?
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