Per me l'osservazione degli altri è avere un parametro di confronto, soprattutto sui lati positivi che osservo negli altri e che non trovo in me.
Lo stesso vale per le cose negative, nel senso che mi dico meno male che non sono anch'io così....
Comunque il paragone è sempre con me stessa, come punto di riferimento sui cui dire:
"è migliore di me" oppure "è peggiore di me"...
C'e anche un modo in cui l'osservare gli altri è fine a se stesso, ma è difficile non mettersi a confronto, come nei miti dei divi dello spettacolo ecc. in cui anzi si creano dei modelli da seguire o da non seguire, a seconda dei punti di vista soggettivi.
Io penso comunque che venga naturale confrontare tutto con se stessi, perchè se non ci conoscessimo non avremme nessun paragone per osservare gli altri.
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