Discussione: L'autostoppista
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Vecchio 02-09-2010, 14.48.52   #46
diamantea
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Io ho già detto di riconoscermi nell'estroverso sentimento, mi offro volontaria

Oggi ho riflettuto parecchio sulla questione. Intanto la prima domanda è ma come si diventa un tipo? Immagino abbiamo una predisposizione alla nascita, un bagaglio che l'educazione, l'ambiente e le esperienze ci portano a sviluppare il carattere.

Quando ero bambina ero madama tempesta a casa ma fuori ero una mummia. Mia madre ci teneva molto all'apparire, lei diceva cosa dovevo dire o fare, come vestirmi, se sorridere o essere seria... spontaneità zero. Le mie esigenze? un optional. Ma anche la nonna ci teneva molto all'educazione. I miei parlavano con gli occhi non con le mani o la bocca tenuti di riserva all'occorrenza.
La cosa peggiore per me era quando mi obbligavano a dare il bacetto agli estranei o porgere la guancia sempre per il bacio. Magari qualche mano che testava le mie coscette tonde e non solo... Questo fu una tortura: oh che bella bambina, mi dai un bacio? Ed io no! e mia madre: certo che glielo da, su dai un bacio alla signora! ricordo solo visi sudati e maleodoranti, quanto schifo mi faceva e come mi pulivo il viso dopo, ma la mamma mi diceva di non farlo davanti la signora così dovevo pure aspettare che andasse via...
Sorridi, saluta, stai zitta, siediti, fatti una passeggiata, metti un pò di rossetto, no ne hai messo troppo... ordini a cui bisognava obbedire. Quello che volevo io era inutile e senza valore, veniva represso con il disprezzo.
Quando ebbi l'età giusta smisi pure di dare la mano, altro che bacio! Non ho permesso a nessun estraneo di toccare e baciare i miei figli piccoli, e da grandi contro la loro volontà.

Il mondo esterno mi faceva paura fin da piccola. C'era l'orco mangia bambini, ma pure le maestre che picchiavano duro i bambini, lo scherno per ogni piccolo errore a scuola, lo sbandieramento delle mie cose agli altri. Come sono diventata tipo estroverso non lo so. Ho dovuto faticare molto per aprirmi ed esprimermi ed accettare questo mondo minaccioso.
Ho dovuto accontentare molte richieste esterne per essere accettata, rinunciando alle mie che mettevo in coda se restava tempo, sviluppando grande rancore e rabbia.
Ho dovuto imparare a tirar fuori l'orco per dire di no e affermare me stessa, l'esterno sembrava sordo alla mie richieste, o forse non mettevo abbastanza voce nel farle non so.
La tensione che mi ha portato più stress è stato il dire di no. Non si può dire di no in eterno specie al partner, quando il problema non si riesce a risolvere, prima o poi si deve dire di sì e questo distrugge il corpo la mente e l'anima.
Per ora voglio bene al mio orco
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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